Le indagini
Giulia e Filippo, mandato d’arresto europeo per il ragazzo: in un video la prova del tentato omicidio
Cronaca - di Redazione
Ricerche che coprono ormai un’area vasta che copre tre regioni e non solo. Per Filippo Turetta, il 22enne ex fidanzato di Giulia Cecchettin che da venerdì è indagato per tentato omicidio a sei giorni dalla scomparsa della coppia avvenuta lo scorso sabato sera, è stato spiccato un mandato d’arresto europeo.
Il mandato d’arresto europeo
Dunque le ricerche del giovane studente universitario e dell’ex fidanzata si estendono ormai oltre i confini italiani, in particolare verso la direttrice con l’Austria.
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La Fiat Grande Punto targata FA 015 YE di Turetta è stata registrata per l’ultima volta un varco targa-system a Lienz, in Austria, lo scorso mercoledì 15 novembre. In Austria arrivano anche segnalazioni della Grande Punto. Tra queste ci sono spostamenti avvenuti in Carinzia, ma senza conferme.
Il video dell’aggressione
La svolta nelle indagini è arrivata grazie ad un breve video di una telecamere di videosorveglianza nell’area della zona industriale di Fossò, nel quale si vede Turetta colpire a mani nude Giulia mentre i due litigano in auto.La ragazza poi tenta di scappare, lui la rincorre, la colpisce ancora, fino a farla stramazzare a terra. Immagini che mostrano infine Giulia sanguinante, caricata a forza da Filippo nella sua Fiat Punto nera, che poi si dilegua nella notte.
La telecamera che ha ripreso l’aggressione, le immagini non sono nitidissime, si trova lungo la strada di Fossò, dove erano state rinvenute nei giorni scorsi macchie di sangue e alcuni capelli. Si tratta di una delle telecamere a circuito chiuso dello stabilimento di Christian Dior, che si trova nei paraggi.
L’indagine per tentato omicidio
Nella nota con cui la Procura di Venezia ha reso noto le accuse a carico di Turetta, si sottolinea che l’iscrizione nel registro degli indagati è un atto dovuto anche a garanzia dell’indagato per poter procedere agli accertamenti irripetibili: il prelievo di sangue alla sorella della 22enne. Un esame che servirà a confrontare il Dna estratto dalla macchie di sangue ritrovate nel parcheggio, con le ciocche dei capelli repertate sempre sullo stesso posto. inoltre, nella notte, fanno sapere gli inquirenti, sono state effettuate alcune perquisizioni, sulle quali però viene mantenuto il massimo riserbo.
La testimonianza della sorella di Giulia
Intanto dalla famiglia di Giulia arrivano nuovi dettagli su una fine del rapporto, terminato lo scorso aprile, non “amichevole” come emerso in un primo momento.
“Giulia aveva confidato alle amiche di aver avuto paura di Filippo in varie occasioni, ma a me non aveva detto nulla”, ha raccontato Elena Cecchettin, sorella di Giulia, a Rai1. “Avendo parlato con persone vicine a Giulia ed essendoci anche confrontati su quello che Giulia ci diceva, è emerso che con loro aveva parlato di aver avuto paura di Filippo. Che dopo certi episodi aveva scritto `Non era mai successo, ma mi ha fatto veramente paura, sia per le parole che i gesti che ha usato´, per poi minimizzare sui gesti dicendo `ma no, non è niente´. Però in più occasioni ha detto di essere preoccupata, cosa che non mi aveva mai detto direttamente, forse perché pensava che potessi essere troppo protettiva nei suoi confronti”, ha detto Elena.