La cronaca di guerra
La testimonianza del dramma di Gaza: da giorni senza cibo, acqua e luce
Israele lancia volantini dal cielo: se sapete dove sono gli ostaggi ditecelo, lauta ricompensa.
Esteri - di Giuditta Brattini
Nel campo sfollati di Rafah ci siamo accorti che era saltato l’accordo per rilasciare decine di ostaggi quando si sono intensificati i bombardamenti. Dormiamo fuori, nel parcheggio. Il rumore delle bombe, il suono delle ambulanze, il fumo. Vediamo e sentiamo subito tutto per primi qui. Stamattina sono uscita nel piazzale dove stanno sfollate insieme a noi 35mila famiglie palestinesi.
S’è fatto un cerchio di bambini intorno che chiedevano: what’s your name? Vedo che qualcuno è riuscito a procurarsi un pancale, lo usa come casa, sedia, poltrona, letto. Ho visto qualche scatoletta di tonno. Ho visto che qualcuno è stato messo nei magazzini, ma siamo tutti senza servizi igienici. Niente docce. Siamo senz’acqua, verremo riforniti di acqua non potabile stasera. Ci siamo riforniti di acqua in bottiglia ma ormai le abbiamo finite. Nel nord non c’è proprio acqua, non c’è elettricità e non si può pompare acqua.
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Israele poco fa ha buttato volantini dal cielo. Tutti sono corsi a vedere di cosa si tratta. Israele subito prima dei bombardamenti oltre agli sms di avviso lancia a volte anche volantini con scritto: bombe, dovete andarvene. Su questi c’era scritto in arabo: se sapete dove sono gli ostaggi ditecelo, lauta ricompensa. Ho visto che le persone lo leggevano, lo strappavano e lo buttavano via. Ecco, sono ricominciati i bombardamenti. Ce l’abbiamo tutti intorno le bombe. A un chilometro da qui.