Verso l'invasione di Gaza
Hamas apre allo scambio di ostaggi civili, Gaza ridotta ad un cimitero
In sospeso tra speranze e l’imminenza dell’azione israeliana di terra. Colpita la casa di un leader dei diritti umani. L’Unicef: uccisi almeno 1600 bambini
Esteri - di Umberto De Giovannangeli
*Israele verso l’invasione di Gaza
Il conflitto tra Israele e Hamas sta andando verso l’annunciata invasione di terra della Striscia di Gaza da parte delle truppe israeliane. L’offensiva potrebbe scattare già nella notte. “Ora vedete Gaza da lontano, presto la vedrete dall’interno. L’ordine arriverà”, ha annunciato alle truppe il ministro della Difesa Yoav Gallant .”La battaglia si sta spostando sul territorio di Hamas” a Gaza, gli ha fatto eco Yaron Finkelman, comandante del Fronte sud di Israele, l’uomo in prima linea davanti alla Striscia. Israele può contare su una potenza militare (sia numerica che di equipaggiamenti) nettamente superiore ad Hamas. Mezzo milione di soldati tra l’esercito regolare e più di 300mila riservisti.
*Aeronautica Israele: “Entreremo con tutta la nostra potenza e colpiremo Hamas”
“Entreremo con tutta la nostra potenza e colpiremo Hamas come se ci stesse combattendo per il primo giorno”: a confermare l’imminente offensiva di terra nella Striscia di Gaza il capo dell’aeronautica israeliana Tomer Bar, citato dal The Times of Israel. “Non vorrei scambiarmi di posto con nessun nemico che incontrerà una brigata o una divisione delle forze di difesa israeliane. Con la determinazione che vedo, parto con una convinzione molto rafforzata, c’è una macchina che, non ho dubbi, funzionerà”.
- Chi è Talal al-Hindi uno dei comandanti di Hamas ucciso da Israele, lo Stato Ebraico: “Pronti ad un’azione via terra a Gaza”. Fallito il vertice a Il Cairo
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- Perché Hamas ha liberato due ostaggi, intanto la Russia mette in campo la diplomazia
*Ucciso da raid israeliano Talal Al Hindi, comandante delle brigate al-Qassam
L’agenzia vicina ad Hamas Safa ha annunciato che durante un bombardamento dell’aviazione israeliana è stato ucciso Talal Al Hindi, uno dei comandanti delle brigate al-Qassam, braccio armato di Hamas. Insieme a Al Hindi sono morti la moglie e membri della sua famiglia, colpiti nella casa nella zona centrale di Gaza.
*Forze di difesa israeliane: gli ostaggi sono 210
Sono 210 al momento le famiglie degli ostaggi che l’esercito ha informato, aggiungendo e depennando le persone sulla base “di informazioni di intelligence”. Lo ha detto il portavoce militare Daniel Hagari confermando che l’obiettivo prioritario di Israele è di riportarli tutti a casa. Secondo Hagari sono finora 307 i soldati israeliani caduti dall’inizio dell’attacco di Hamas.
*Hamas: “Vogliamo chiudere su ostaggi civili appena possibile”
Vogliamo chiudere il dossier degli ostaggi civili appena possibile: così all’Ansa a Beirut Osama Hamdan, rappresentante di Hamas in Libano a margine di una conferenza stampa. “Lavoriamo con tutti i mediatori per chiudere il dossier dei civili appena le condizioni di sicurezza saranno opportune”, ha detto Hamdan. “Riteniamo l’occupazione (israeliana) responsabile dell’incolumità dei civili alla luce dell’incessante bombardamento fascista sulla Striscia di Gaza”, ha aggiunto.
*Unicef, “1.600 bambini uccisi in due settimane a Gaza”
“Oltre 1.600 bambini sarebbero stati uccisi in due settimane di bombardamenti a Gaza. Più di 4.200 altri sarebbero stati feriti”. Lo ha dichiarato Adele Khodr, direttore regionale Unicef per il Medio Oriente e il Nord Africa. “L’uccisione e la mutilazione di bambini, gli attacchi su ospedali e scuole e la negazione dell’accesso umanitario costituiscono gravi violazioni dei diritti dei bambini. L’umanità deve prevalere”, aggiunge.
*Colpita casa del paladino dei diritti umani a Gaza
Da fonti Ong che operano a Gaza:” La casa di Raji Sourani, Direttore del Palestinian Center for Human Rights, è stata colpita. Raji e tutta la sua famiglia sono stati estratti dalle macerie ma non è chiaro in che condizioni si trovino. Raji Sourani è il più conosciuto difensore dei diritti umani della Striscia di Gaza, è parte del team legale che rappresenta le vittime di Gaza presso la Corte Penale Internazionale ed il ruolo suo e della organizzazione che dirige sono senza ombra di dubbio orientati alla difesa dei diritti umani. In nessun modo la abitazione di un difensore dei diritti umani può essere considerata un obiettivo militare. Questo è un crimine di guerra”.
*Onu: “20 camion goccia in oceano, flusso sia continuo”
Venti camion di aiuti umanitari sono già sul lato palestinese del valico di Rafah: sono stati i primi a entrare a Gaza in 15 giorni di assedio israeliano all’enclave palestinese, ma non bastano e si teme che non saranno quotidiani. Il convoglio è una “goccia nell’oceano” rispetto alla quantità richiesta a Gaza, ha fatto sapere nuovamente l’Onu. Juliette Touma, dell’Unrwa, l’Agenzia per il soccorso dei profughi palestinesi nel Vicino Oriente, ha detto che è necessario un flusso continuo degli aiuti umanitari. “Ciò di cui i civili di Gaza hanno veramente bisogno è un accesso umanitario sostanzioso e continuo, compreso e soprattutto il carburante”.
*Onu: oltre mezzo milione di rifugiati a Gaza, condizioni terribili
Sono oltre mezzo milione i rifugiati a Gaza, riparati in 147 ricoveri di emergenza che sono «in condizioni sempre più terribili». Lo sottolinea l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha), secondo quanto riportato dalla Cnn. Il numero degli sfollati costituisce oltre il 60% della popolazione di Gaza, che ammonta a circa 2 milioni di persone.
*ActionAid: “7 ospedali Gaza al collasso, vergognoso livello aiuti da Rafah”
“Mentre 20 camion di aiuti hanno attraversato il confine di Rafah questa mattina, 7 ospedali di Gaza si trovano sull’orlo del collasso”, denuncia ActionAid, perché “i generatori per incubatori e macchine di supporto vitale sono rimasti completamente senza carburante”. A dichiararlo è Riham Jafari, coordinatrice delle attività di Advocacy e Comunicazione di ActionAid Palestina: “Accogliamo con favore qualsiasi forma di aiuto in questo momento, ma il livello di aiuti che sta arrivando a Gaza è un insulto vergognoso per i milioni di gazawi che stanno affrontando una catastrofe umanitaria”.
*Hamas: nella Striscia 4385 morti, 13.561 feriti
Sarebbe salito a 4.385 il numero dei morti a Gaza, di cui 1756 minori e 976 donne, secondo quanto riferisce il ministero della sanità di Gaza, controllato da Hamas. I feriti sarebbero 13.561. Il Centro dei prigionieri palestinesi citato dai media ha comunicato che almeno 1700 i palestinesi arrestati da Israele dall’inizio dell’attacco di Hamas.
*Guterres: “Attacco Hamas non giustifica punizione collettiva”
“Il “riprovevole attacco” di Hamas contro Israele “non potrà mai giustificare la punizione collettiva del popolo palestinese”. Lo ha affermato il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, parlando al summit organizzato al Cairo per analizzare la situazione regionale e la crisi a Gaza. Il capo del Palazzo di Vetro ha esortato gli israeliani a proteggere i civili e le strutture come ospedali e scuole dagli attacchi. Guardando al contesto più ampio della guerra, la soluzione dei due Stati è “l’unico fondamento realistico per una vera pace e stabilità”, ha aggiunto Guterres.
*Hezbollah: “Primo nostro soldato ucciso da Israele”
Hezbollah ha annunciato l’uccisione del primo soldato dell’organizzazione a seguito dell’intenso scambio di fuoco con Israele avvenuto verso il villaggio di Houla, nel settore orientale del sud del Libano, nei pressi della Linea Blu. Lo riferiscono Haaretz e Al Jazeera.
*Meloni ad Abbas: “L’Italia sostiene l’Autorità palestinese”
“A margine del Vertice del Cairo per la Pace, il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto un lungo e cordiale incontro bilaterale con il presidente Mahmud Abbas”. Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi, spiegando che “nel corso del colloquio, è stato confermato il sostegno dell’Italia alla legittima Autorità rappresentativa del popolo palestinese, il quale certamente non si identifica con Hamas. Ribadito inoltre il sostegno alla prospettiva dei due Stati”.
*Netanyahu contestato dai cittadini di Beersheva
Il premier Benyamin Netanyahu, in visita insieme ad altri membri del governo di guerra nella città meridionale di Beersheva è stato contestato da diversi israeliani che gli hanno gridato di dimettersi. Lo ha riferito il Times of Israel secondo cui uno dei manifestanti – di quelli accorsi appena saputo la notizia del suo arrivo – gli ha detto “questi sono gli ultimi giorni del tuo corrotto regime”. Insieme a Netanyahu c’erano i ministri Yoav Gallant e Benny Gantz. A Beersheva c’è la sede del comando del fronte sud dove si sta preparando l’offensiva di terra a Gaza.
*Centomila manifestanti a Londra a sostegno dei palestinesi
A Londra centomila manifestanti, secondo quanto riferito dalla polizia metropolitana, hanno marciato ieri nel centro di Londra per mostrare sostegno ai palestinesi. I co-organizzatori, Palestine Solidarity Campaign, chiedono un cessate il fuoco immediato a Gaza e l’invio di “tutti gli aiuti umanitari”.