Cronaca di guerra
Perché Hamas ha liberato due ostaggi, intanto la Russia mette in campo la diplomazia
Sale a 17 il bilancio dei morti dopo il raid israeliano sulla Chiesa di San Porfirio a Gaza. Dura condanna del Patriarcato di Gerusalemme. Amnesty: “Tel Aviv ha commesso crimini di guerra”
Esteri - di Umberto De Giovannangeli
La Russia ha contatti con Hamas per cercare di ottenere il rilascio degli ostaggi rapiti in Israele.
Lo ha detto l’ambasciatore russo a Tel Aviv, Anatoly Viktorov. “Naturalmente – ha detto il diplomatico in un’intervista a Izvestia, ripresa dall’agenzia Tass – abbiamo contatti con rappresentanti di Hamas, mirati prima di tutto a ottenere il rilascio degli ostaggi”. Secondo alcune indiscrezioni trapelate dall’ambiente dell’intelligence, sarebbero stati gli americani a chiedere ai russi di intercedere con Hamas per evitare l’escalation del conflitto.
La trattativa per il rilascio degli ostaggi imbastita da Mosca prevederebbe in via prioritaria la liberazione di donne, bambini e uomini in possesso di doppio passaporto americano-israeliano. All’avvenuto rilascio degli ostaggi, Israele consentirebbe all’apertura di un corridoio nella Striscia, onde consentire l’invio di aiuti umanitari ai civili ormai allo stremo. In serata Hamas ha fatto sapere di aver liberato due ostaggi, madre e figlia, anche con cittadinanza americana. Questo – ha detto Hamas – per “dimostrare al popolo americano quanto siano errate le affermazioni di Biden e della sua amministrazione fascista”.
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Gaza, almeno 17 morti nel bombardamento della casa cristiana
Israele ha bombardato nella notte di giovedì 19 ottobre una casa situata nel terreno della chiesa greco-ortodossa di san Porfirio di Gaza, non distante dalla parrocchia latina della sacra Famiglia. Fonti locali, interpellate dal Sir, hanno riferito che l’attacco avrebbe fatto crollare un salone dove si erano rifugiati circa cinquanta cristiani. Le fonti parlano di numerose vittime e feriti. Molte persone sarebbero, infatti ancora sotto le macerie. Si sta scavando per recuperarle. Le persone coinvolte sono tutte cristiane.
La casa appartiene alla stessa chiesa ortodossa. La notizia è arrivata anche alla parrocchia latina della Sacra Famiglia di Gaza. “Nell’area si erano rifugiate anche persone cristiane” ha denunciato suor Nabila Saleh, missionaria egiziana che si trova in città. “Questo è un massacro: non si può restare in silenzio, non c’è giustizia”. Anche il ministero degli Interni del governo di Hamas riporta la notizia senza precisare il numero di morti e feriti.
Testimoni hanno riferito che il raid israeliano sembrava avere come bersaglio un obiettivo vicino al luogo di culto. Il raid ha danneggiato la facciata della chiesa e fatto crollare un edificio adiacente. San Porfirio si trova nel quartiere storico della Vecchia Gaza, dove secondo la tradizione si trovano le reliquie di questo eremita e vescovo di Gaza del V secolo. Nelle vicinanze si trova l’ospedale cristiano al-Ahli, dove secondo Hamas, martedì sera un attacco missilistico ha ucciso centinaia di persone.
Sale ad almeno 17 morti il bilancio delle vittime dell’attacco aereo contro la chiesa ortodossa di San Porfirio a Gaza. Lo riferisce Caritas Internationalis. “Almeno 17 persone hanno perso la vita e altre sono ancora sotto le macerie”, precisa la stessa fonte, sottolineando che “dal 7 ottobre, Israele ha imposto un assedio totale agli oltre 2 milioni di cittadini di Gaza. Acqua, cibo ed elettricità sono stati tagliati, le medicine scarseggiano e i bombardamenti arbitrari si sono intensificati”.
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L’Idf ammette… a metà
L’esercito israeliano ha ammesso ieri mattina di aver danneggiato una chiesa in un raid aereo compiuto giovedì nella Striscia di Gaza. “Giovedì, aerei da combattimento delle Forze di difesa israeliane (Idf) hanno attaccato il centro di comando e controllo di un terrorista di Hamas coinvolto nel lancio di razzi e mortai contro Israele”, ha spiegato un portavoce dell’esercito all’Afp. “In seguito all’attacco dell’Idf, il muro di una chiesa nella zona è stato danneggiato. Siamo consapevoli che ci sono segnalazioni di vittime e l’incidente è in fase di verifica”, ha detto. “Hamas si posiziona intenzionalmente in aree popolate da civili e utilizza i residenti della Striscia di Gaza come scudi umani”, ha aggiunto.
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“Crimine di guerra”
In un duro comunicato il Patriarcato greco-ortodosso di Gerusalemme ha denunciato “il bombardamento israeliano che ha colpito una delle sue chiese a Gaza City”. “Prendere di mira le chiese e le istituzioni affiliate, che forniscono rifugi per proteggere i cittadini innocenti, in particolare i bambini e le donne che hanno perso la casa a causa del bombardamento israeliano delle aree residenziali negli ultimi tredici giorni, costituisce un crimine di guerra che non può essere ignorato”.
«In uno straziante colpo di scena, l’altra notte è stata colpita la sala adiacente alla chiesa di San Porfirio a Gaza, che ha fornito rifugio a 411 persone. Tra le persone protette c’erano 5 membri dedicati dello staff di Caritas Gerusalemme, insieme alle loro famiglie» informa Caritas Gerusalemme. «All’interno della sala, un totale di 83 persone cercavano sicurezza. Tragicamente, Viola, di 26 anni, una tecnica di laboratorio, ha perso la vita insieme al suo bambino e al marito. Tra le vittime ci sono anche la sorella di Viola e i suoi due figli». «Il bilancio ammonta a 11 morti, con dozzine di altri feriti. Purtroppo, si prevede che questi numeri aumenteranno» scrive Caritas. Il ministro della Sanità palestinese, Mai al-Kaila, parla di 17 morti.
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Ministero Sanità Gaza: oltre 4mila i morti nella Striscia, più di 1.600 sono bambini
Secondo il ministero della Sanità di Hamas, nelle ultime 24 ore sono stati oltre 352 i morti per gli attacchi di Israele. Lo ha fatto sapere il portavoce del ministero aggiungendo che oltre i 4.137 morti e i circa 13.000 feriti ci sono anche circa 1.400 persone ancora intrappolate sotto le macerie, di cui la metà minori. Secondo la stessa fonte, 7 ospedali della Striscia non possono offrire servizi mentre 4 sono ancora funzionanti.
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Amnesty accusa: “Prove schiaccianti” crimini guerra Gaza
Ci sono “prove schiaccianti” che a Gaza vengano commessi crimini di guerra: lo scrive in una nota Amnesty International. “Mentre le forze israeliane continuano a intensificare il loro catastrofico assalto alla Striscia di Gaza occupata, Amnesty International ha documentato attacchi illegali, indiscriminati, che hanno causato vittime civili di massa e devono essere indagati come crimini di guerra”. “L’organizzazione – si legge nel comunicato – ha parlato con sopravvissuti e testimoni oculari, ha analizzato immagini satellitari e verificato foto e video per indagare sui bombardamenti aerei effettuati dalle forze israeliane tra il 7 e il 12 ottobre, che hanno causato distruzioni orribili e in alcuni casi sterminati intere famiglie”.
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Esercito Israele: “Ci prepariamo alla prossima fase della guerra”
“Le nostre forze armate continuano a prepararsi per la prossima fase della guerra, il ‘Timrun’ (la manovra, ndr)”: lo ha affermato il portavoce militare Daniel Hagari, riferendosi a un ingresso di forze di terra a Gaza. “Proseguiamo in uno forzo logistico per entrare nel ‘Timrun’ nel modo migliore”. Hagari ha aggiunto che nella notte Israele ha colpito a Gaza oltre 100 obiettivi di Hamas, uccidendo membri di quella organizzazione che hanno partecipato alle stragi nei kibbutz di frontiera.
“Il numero accertato di soldati caduti in combattimento è di 306. Gli ostaggi – ha precisato – sono 203, e i dispersi oltre 100”. Sono tre le fasi con le quali Israele intende eliminare Hamas nella Striscia. Lo ha detto alla Knesset il ministro della difesa Yoav Gallant secondo cui la prima fase è “un impegno prolungato di fuoco su Gaza con una manovra di terra per l’eliminazione dei membri di Hamas e delle strutture” della fazione. La seconda è “una fase intermedia per eliminare i nidi di resistenza”. La terza invece – secondo Gallant – è “la creazione nella Striscia di una nuova realtà di sicurezza sia per i cittadini di Israele sia per gli stessi abitanti di Gaza”.