Lo scatto nel bar di Milano 2
L’ultima foto di Berlusconi, il leader “provato ma socievole”: lo scatto al bar con un piccolo tifoso milanista
Politica - di Redazione
È l’ultima foto prima del ricovero, l’ultima volta che si vedrà il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi in pubblico prima dell’entrata all’ospedale San Raffaele di Milano, dove il quattro volte presidente del Consiglio è morto alle 9:30 di lunedì mattina.
Verso le 14 Berlusconi entra nel Maximilian Bistrot in quella che può essere giustamente considerata la “sua” Milano 2, il quartiere tirato su dal Berlusconi imprenditore edile, prima dei successi nel mondo della televisione, dell’editoria, dello sport e ovviamente della politica.
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Vestito di scuro, accompagnato dalla compagna-moglie-deputata Marta Fascina e dagli uomini della sua scorta, Berlusconi si siede ad un tavolo “vista lago” per mangiare dei ghiaccioli. A raccontarlo all’edizione milanese del Corriere della Sera è Massimiliano Albanese, 53 anni, cresciuto in zona e proprietario del locale nel cuore di Milano 2, sulla piazza del Laghetto sotto gli ex uffici Mediaset a Palazzo dei Cigni.
Berlusconi, spiega Albanese, “era provato, si vedeva”, eppure “aveva ancora quella forza per scherzare e salutare tutti. Anche mio figlio di 7 anni”. Un Silvio che nonostante uno stato di salute evidentemente precario aveva ancora “la forza di scherzare”, racconta il titolare del bar, “era sempre socievole, fino all’ultimo. Poi alcune frasi si sarebbero capite solo giorni dopo”.
Quindi il saluto col figlio di sette anni, tifoso del Milan, “come ha fatto anche con due studenti di Medicina, nostri clienti, di passaggio”. Un siparietto simpatico quindi con i ghiaccioli: ne aveva chiesti “non uno ma due o tre. Fascina gli diceva “Ma quanti ne stai prendendo?”. E lui: “Tanto è tutta acqua””.
Berlusconi al titolare del bar aveva fatto una richiesta: “Ha chiesto che fosse pulita la colonna-monumento della piazza (l’opera celebrativa della costruzione di Milano2, ndr). L’aveva vista sporca. Poi ha ricordato come in passato gli alberi intorno al laghetto avessero una targa con il nome: voleva fossero rimesse. Ma soprattutto teneva alla colonna”. Richiesta poi esaudita ieri, martedì.
Quindi il ricordo che resterà ad Albanese: “Col senno di poi è strano. Ma in generale posso dire che anche io nel mio piccolo sono un imprenditore e per me Berlusconi ha rappresentato un riferimento”.