Il raid tra Sicilia e Creta

La petroliera Qendil colpita dai droni ucraini, prima volta nel Mediterraneo: la nave parte della “flotta fantasma” russa

Esteri - di Redazione

19 Dicembre 2025 alle 17:35

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La petroliera Qendil colpita dai droni ucraini, prima volta nel Mediterraneo: la nave parte della “flotta fantasma” russa

Per la prima volta il conflitto tra Ucraina e Russia si sposta nel cuore del mar Mediterraneo, non lontano dalle coste italiane.

È infatti a metà strada tra Sicilia e l’isola greca di Creta che la nave petroliera Qendil, battente bandiera dell’Oman, è stata colpita da droni ucraini. La nave è ritenuta una delle petroliere della cosiddetta “flotta fantasma russa”, le enormi imbarcazioni che permettono al regime di Mosca di commerciare il suo greggio aggirando le sanzioni internazionali e finanziare così lo sforzo bellico.

L’attacco alla petroliera Qendil, secondo quanto comunicato dai servizi di sicurezza ucraini Sbu, sarebbe avvenuto in acque internazionali, quando la nave battente bandiera dell’Oman si trovava a 2mila chilometri dall’Ucraina.

“Lo Stato aggressore ha usato questa petroliera per aggirare le sanzioni e fare soldi che sono stati destinati alla guerra contro l’Ucraina”, ha dichiarato una fonte dell’Sbu. “Pertanto, dal punto di vista del diritto internazionale e delle leggi e consuetudini di guerra, questo è un obiettivo assolutamente legittimo per l’Sbu”.

Le conseguenze dell’offensiva non sono stati gravi: a bordo infatti non si trovava nessuno, ma soprattutto la Qendil non trasportava petrolio evitando così un possibile disastro ambientale. La petroliera è stata però messa “fuori uso” dai droni.

Il tracciato di Marine Traffic e Vessel Finder mostra che la nave, lunga quasi 250 metri e larga 45 metri, era in navigazione ‘random’ nel Mediterraneo centro-orientale. Prima di venire colpita dai droni ucraini, la petroliera aveva toccato come ultimo porto quello indiano di Sikka, tra i più “trafficati” dalle navi della flotta “fantasma” russa: dopo aver oltrepassato il canale di Suez, stava probabilmente rientrando in Russia.

Durissima la risposta di Vladimir Putin, che ha assicurato “una risposta da parte nostra”. Putin ha “avvertito” che azioni come quella dell’attacco ucraino alla Qendil porteranno a “un’escalation senza precedenti e potrebbero degenerare in un conflitto”.

di: Redazione - 19 Dicembre 2025

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