L'inverno nella Striscia

A Gaza si muore di freddo e di pioggia: “Abbiamo avvertito il mondo ma invano, non arrivano gli aiuti umanitari”

Almeno dodici morti nelle ultime settimane. Piogge torrenziali, venti fortissimi. Alcuni edifici crollati, campi per sfollati inondati dalle precipitazioni

Esteri - di Redazione Web

17 Dicembre 2025 alle 12:17

Condividi l'articolo

Palestinians walk through a flooded area in a temporary tent camp after heavy rainfall in Deir al-Balah, central Gaza Strip, Friday, Dec. 12, 2025. (AP Photo/Abdel Kareem Hana)
Palestinians walk through a flooded area in a temporary tent camp after heavy rainfall in Deir al-Balah, central Gaza Strip, Friday, Dec. 12, 2025. (AP Photo/Abdel Kareem Hana)

Ancora un bambino morto nella Striscia di Gaza: morto di freddo, secondo le autorità locali citate da Al Jazeera, mentre il maltempo continua ad abbattersi sui campi profughi, sulle baraccopoli, sulle abitazioni sventrate e gli ospedali ancora danneggiati dal conflitto con Israele. Aveva due anni il neonato morto, si chiamava Mohammed Khalil Abu al-Khair secondo il Ministero della Salute palestinese a Gaza. Era stato curato per una grave ipotermia. Secondo il giornale lo Stato Ebraico continua a limitare l’ingresso di forniture per ripari e altri aiuti umanitari nell’enclave, nonostante le rigide condizioni invernali.

Piogge torrenziali, venti fortissimi. Alcuni edifici sono crollati, alcuni campi per sfollati sono stati inondati dalle precipitazioni. “Queste case rappresentano un grave pericolo per la vita di centinaia di migliaia di palestinesi che non hanno un riparo”, ha dichiarato Mahmoud Bassal, portavoce della Protezione Civile di Gaza. “Abbiamo ripetutamente avvertito il mondo, ma invano”. Acqua anche nel complesso medico di Al-Shifa a Gaza City, nei reparti di emergenza e accoglienza che sono stati costretti a chiudere. Almeno dodici i morti nelle ultime settimane. Il decesso, riporta il The Times of Israel, non ha potuto essere verificato in modo indipendente.

Secondo l’agenzia di Protezione Civile di Hamas ha dichiarato che una persona è rimasta uccisa nelle scorse ore nel crollo parziale di un’abitazione nel campo profughi di Shati, sulla costa settentrionale, a causa delle forti piogge. Anche altre persone si trovavano all’interno, alcune sarebbero rimaste ferite. Secondo i media palestinesi il danno è stato causato da un bombardamento israeliano proprio mentre è al palo la fase due del piano di Donald Trump che prevede il disarmo di Hamas, il ritiro completo di Israele dalla Striscia, la formazione di un governo tecnico supervisionato da un Consiglio di Pace sostenuto da una forza militare internazionale. Ancora senza risultati i negoziati in corso da settimane che dovrebbero decidere sul prosieguo.

Khalil al Hayya, leader di Hamas, ha dichiarato pochi giorni fa che continua a ritenere un “diritto legittimo” la lotta armata. Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha intanto annunciato che il Consiglio di Pace sarà nominato all’inizio del 2026, ma non è ancora chiaro come sarà nominato il governo tecnico palestinese, né chi comporrà la Forza di Stabilizzazione (ISF).  Il Centro meteorologico palestinese prevede ancora temperature in calo per le prossime ore, soprattutto nelle zone montuose, e rovesci sparsi nella maggior parte delle aree, che potrebbero essere accompagnati da temporali e grandine. Potrebbero verificarsi anche inondazioni improvvise nelle valli e nelle zone basse. Secondo Al Jazeera le protezioni di base a Gaza sono state “sistematicamente smantellate” a causa della guerra.

“La situazione è drammatica, anche se non è sui titoli dei media. Ogni giorno vengono uccisi palestinesi. Dobbiamo davvero fare tutto il possibile per far entrare gli aiuti umanitari a Gaza. Troppi camion sono bloccati, vengono rifiutati, pieni di articoli considerati dual use“, ha dichiarato la commissaria Ue alla gestione delle crisi, Hadja Lahbib, al suo arrivo al Consiglio affari esteri. “La mia richiesta è sempre la stessa: abbiamo bisogno che gli aiuti umanitari inondino Gaza e non che arrivino goccia a goccia, perché i bisogni sono immensi e l’inverno si avvicina”.

17 Dicembre 2025

Condividi l'articolo