A Teheran
Narges Mohammadi ancora arrestata in Iran: la Premio Nobel per la pace protestava per la morte dell’avvocato per i diritti umani Khosrow Alikordi
Stava partecipando con altri attivisti alla cerimonia in memoria dell’avvocato morto in circostante sospette. Era stata congedata per motivi di salute nel dicembre del 2024 mentre stava scontando una pena complessiva di 13 anni e 9 mesi
Esteri - di Redazione Web
Ancora una volta è stata arrestata l’attivista iraniana Narges Mohammadi, vincitrice del Premio Nobel per la Pace nel 2023. Questa volta fermata con altri attivisti durante una cerimonia commemorativa nella città nord-orientale di Mashhad in Iran. A diffondere la notizia la Fondazione dedicata a Mohammadi e le ong per i diritti umani come Hengaw, citati da Iran International.
Mohammadi è ingegnera, attivista. È nata a Zanjan nel 1972, è laureata in fisica ed è membro dell’ong Centro dei difensori dei diritti umani, la cui fondatrice Shirin Ebadi è stata anche lei premiata con il Nobel. Mohammadi ha messo al centro del suo attivismo i diritti dei carcerati e l’abolizione della pena di morte. È stata arrestata 13 volte e condannata cinque volte per complessivi 13 anni di prigione. Secondo le accuse di familiari e attivisti è stata sottoposta anche a pene corporali, come quella di 154 frustate.
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Ha denunciato le violenze sulle donne in carcere. Ha continuato a protestare nonostante le condanne, ha appoggiato il movimento “Donna, Vita, Libertà” esploso con la morte di Masha Amini che ha scatenato le proteste più dure in Iran dalla fondazione della Repubblica islamica sciita nel 1979, e continuato con la morte di Armita Garawand. Ha sostenuto in più occasioni che il movimento abbia accelerato la democratizzazione del Paese.
Mohammadi era stata congedata per motivi di salute nel dicembre 2024, mentre stava scontando una pena detentiva complessiva di 13 anni e nove mesi. Stava partecipando con altri attivisti alla cerimonia in memoria dell’avvocato per i diritti umani Khosrow Alikordi, morto in circostante sospette quando è stata arrestata. Con la premio Nobel sono state arrestate anche le attiviste Sepideh Gholian, Hasti Amiri, Pouran Nazemi, Alieh Motalebzadeh.
Mohammadi ha continuato con il suo attivismo anche dopo il congedo per motivi di salute, che doveva durare tre settimane e invece era stato prolungato. Aveva protestato perfino di fronte al famigerato carcere di Evin, dove era stata detenuta. Aveva denunciato accuse di morte da parte dell’intelligence iraniana, ha accusato Teheran di aver aumentato la pressione sulla società civile dopo il cessate il fuoco di giugno con Israele, in particolare contro attivisti, giornalisti e oppositori del regime.