Una nuova crisi?

Stati Uniti pronti a colpire il Venezuela, nel mirino i narcos del cartello Soles: ma Trump vuole anche la caduta di Maduro

Esteri - di Redazione

31 Ottobre 2025 alle 17:20

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COLLAGE DI FOTO DA LAPRESSE
COLLAGE DI FOTO DA LAPRESSE

Gli Stati Uniti sarebbero pronti ad un attacco militare in Venezuela, il Paese sudamericano guidato dal “nemico” Nicolas Maduro. Lo riferiscono diversi media Usa, tra cui il Miami Herald e il Wall Street Journal, citando fonti informate della situazione.

L’amministrazione di Donald Trump avrebbe infatti deciso di attaccare le installazioni militari utilizzata dal cartello della droga Soles, che Washington considera diretta emanazione del presidente Maduro, che lo gestirebbe tramite esponenti di spicco della sua cerchia di governo. Obiettivi “militari” che, secondo le fonti citate dell’Herald, la Casa Bianca potrebbe attaccare via aerea nel volgere di pochi giorni.

L’attacco sarebbe un punto di non ritorno nelle relazioni tra Caracas e Washington: da settimane l’amministrazione Trump sta dispiegando nel mar dei Caraibi una potenza militare mai vista prima, mentre da settembre almeno 60 persone sono state uccise nell’ambito di decine di operazioni militari statunitensi contro imbarcazioni accusate di trasportare droga diretta al mercato Usa.

Una offensiva dai metodi brutali: invece di sequestrare l’eventuale carico illegale a bordo delle imbarcazioni e arrestare gli occupanti, i militari statunitensi hanno attaccato le navi uccidendo le persone a bordo. Nessun processo, nessuna indagine: delle vittime non si sa praticamente nulla, è stata solamente la Casa Bianca a rendere note le operazioni militari e le vittime, senza fornire prove degli eventuali reati compiuti dalle persone uccise negli attacchi.

Nel mirino degli attacchi aerei finirebbero porti, aeroporti e altre strutture gestite dal cartello Soles assieme all’esercito, che sarebbe secondo l’amministrazione Trump “complice” nei traffici illeciti. L’obiettivo finale? Fermare il traffico di stupefacenti diretto verso gli Stati Uniti, con stime che parlano di 500 tonnellate di cocaina all’anno dirette verso Usa ed Europa.

L’operazione militare avrebbe poi un secondo obiettivo: provocare il collasso e la caduta del regime di Maduro, scenario questo più volte citato da Trump anche durante il suo primo mandato alla Casa Bianca.

Da parte sua Maduro ha recentemente accusato l’amministrazione Trump di voler provocare un incidente con le forze di sicurezza venezuelane, così da giustificare una operazione militare nel Paese e il rovesciamento del suo governo. Non solo: il leader socialista ha anche scritto una lettera a Vladimir Putin chiedendogli un aiuto contro i raid nei Caraibi da parte degli Stati Uniti. A riferirlo sono fonti di Caracas al Washington Post secondo le quali il presidente venezuelano avrebbe contattato anche la Cina e l’Iran, sollecitando assistenza militare e attrezzature per rafforzare le difese del Paese.

di: Redazione - 31 Ottobre 2025

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