Movimento commissariato
Cori fascisti e inni al Duce, la “nostalgia” della Gioventù Nazionale di Fratelli d’Italia a Parma
La sinistra “più fondamentalista” di Hamas, come da parole della premier Giorgia Meloni, mentre nella sede del suo partito, Fratelli d’Italia, si cantano cori fascisti senza alcuna vergogna.
Le invocazioni al Duce, tra un “camicia nera trionferà” e un richiamo al “manganello e bombe a mano” arrivano dalla sede del partito della presidente del Consiglio a Parma.
I video, eloquenti, vedono alcuni militanti del movimento giovanile, la già chiacchierata Gioventù Nazionale, cantare a squarciagola inni fascisti inneggianti a Mussolini. Le immagini risalirebbero alla sera di martedì 28 ottobre, una data non casuale: si tratta infatti dell’anniversario della marcia fascista su Roma.
Nel filmato si nota qualcuno agitare una bandiera italiana all’interno dei locali di FdI, nella sede in Borgo del Parmigiano nel capoluogo emiliano.
Cori fascisti nella sede di Fratelli d’Italia, polemica a Parma. Il video sarebbe stato girato la sera del 28 ottobre. #ANSA pic.twitter.com/tmH0RVmphw
— Agenzia ANSA (@Agenzia_Ansa) October 31, 2025
Me ne ne frego di morire, me ne frego di Togliatti e del sol dell’avvenire. Se il sol dell’avvenire è rosso di colore, me ne frego di morire sventolando il tricolore”, cantano i militanti del partito della premier. Il “coro” prosegue ancora: “Ce ne freghiamo della galera, camicia nera trionferà. Se non trionfa sarà un macello col manganello e le bombe a man!”. Poi si sente l’urlo finale, invocando Mussolini: “Duce, Duce”.
Sulla vicenda è intervenuto il sindaco della città, l’esponente del Partito Democratico Michele Guerra: “I valori che rappresenta questa città sono del tutto alternativi e contrapposti a quelli che senza alcun pudore propagandano nella sede di Fratelli d’Italia, dove si inneggia al Duce, si cantano cori per le camicie nere e gli squadristi. Parma non accetterà né ora né mai squallida propaganda di un tempo passato e orrendo. Non lo ha fatto da 80 anni a questa parte, non lo farà nemmeno adesso”.
Anche il segretario del Partito democratico di Parma e assessore alla Legalità, Francesco de Vanna, ha commentato la vicenda: “Nulla di nuovo. Qui e ovunque la base di Fratelli d’Italia è questa. Valori e metodi sono perfettamente allineati alla cultura fascista. Nonostante gli sforzi della Presidente del Consiglio per mascherare questa ideologia ‘retrò’ e strizzare l’occhio ai moderati, questo erano e questo rimangono. Noi lo sappiamo e non abbassiamo la guardia. Li conosciamo, li combatteremo”.
I Giovani democratici, sui loro canali social, hanno aggiunto: “Le canzoni fasciste intonate nella sede parmigiana di Fratelli d’Italia e Gioventù Nazionale rivelano una verità sulla quale avevamo pochi dubbi: la destra italiana non ha mai reciso il legame con il Ventennio e non ha alcuna intenzione di farlo. Il principale partito di governo del nostro Paese, che esprime il presidente del Consiglio e il presidente del Senato, vede all’interno delle proprie sedi inneggiare al Duce e alle camicie nere, al manganello e al ‘chissenefrega della galera’ (è questa la nuova riforma della giustizia?), in barba alla Costituzione e alla storia repubblicana dell’Italia. Di giustificazioni e di colpe alle ‘mele marce’ ne abbiamo sentite fin troppe, non c’è spazio per i fascisti in una città medaglia d’oro per la Resistenza. Fratelli d’Italia prenda una posizione netta nei confronti dei responsabili e faccia pulizia al suo interno”.
Dopo l’esplodere del caso il coordinamento regionale dell’Emilia Romagna ha annunciato il commissariamento della sezione parmigiana di Gioventù Nazionale: “In accordo con i vertici nazionali del movimento, si é proceduto al commissariamento immediato della federazione provinciale di Gioventù Nazionale Parma per motivi di incompatibilità politica. Si procederà quanto prima alla nomina di un commissario”, si legge in una nota.
Fratelli d’Italia che, tramite il responsabile nazionale dell’organizzazione del partito Giovanni Donzelli rivendica il commissariamento di GN prima che il video venisse reso pubblico, e allo stesso tempo attacca la sinistra. “Non accettiamo lezioni dalla sinistra e aspettiamo ancora dai vertici del Pd che fino ad oggi non hanno detto una parola di condanna quando loro giovani esponenti si facevano fotografare con magliette inneggianti alle Brigate Rosse”, ha dichiarato il deputato di FdI Fabio Roscani, oltre che presidente nazionale di Gioventù Nazionale.