Fdi nel mirino

Inchiesta di Fanpage sulla gioventù meloniana, si dimettono in due

Ragazze e ragazzi in coda per la presentazione della seconda parte dell’inchiesta che rivela come il principale partito di governo abbia nella sua organizzazione giovanile i semi dell’odio razziale, dell’antisemitismo e delle celebrazioni di miti fascisti. Si dimettono in due. Ma dalla premier solo silenzio

Editoriali - di Gianfranco Mascia

28 Giugno 2024 alle 14:30

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Inchiesta di Fanpage sulla gioventù meloniana, si dimettono in due

Partiamo dalla fine, un ragazzo si alza: “Ciao, sono uno studente della professoressa Ponzani, qui presente. Mi domando come mai le reazioni alla prima parte della vostra inchiesta sulla Gioventù Meloniana non abbiano avuto riscontri…”. Alle 22.50, a questa domanda risponde tramite agenzia direttamente il responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia, Donzelli: “Ribadiamo: nessuno spazio in Fratelli d’Italia per razzisti, estremisti e antisemiti. Sono inaccettabili…”. Questo ha certificato il vero successo della serata al Monk, organizzata da Fanpage.it per presentare la seconda parte della loro inchiesta. Tramite la loro infiltrata, Selena, l’inchiesta ha voluto approfondire quello che si era visto in precedenza, inclusi comportamenti antisemiti dei membri di Gioventù Nazionale, che si sommano alle celebrazioni del Duce e alla simbologia fascista già emerse nella prima parte. Fuori c’era una fila di 200 metri di ragazze e ragazzi, che volevano essere protagonisti dell’iniziativa, che ha visto sul palco il direttore di Fanpage Francesco Cancellato, insieme a Corrado Formigli, Roberto Saviano e alla storica Michela Ponzani. Hanno spiegato che la prima parte dell’inchiesta è stata vista da più di 10 milioni di persone. Hanno confermato che, a parte La7, le TV nazionali, e soprattutto la RAI, hanno preferito snobbare le verità che emergevano dalle testimonianze, ovvero che il più grande partito italiano, al governo del paese, ha nella sua organizzazione giovanile i semi dell’odio razziale, dell’antisemitismo e delle celebrazioni di miti e segni fascisti.

La presenza di questo folto pubblico ha confermato le parole di Ponzani quando spiegava che “l’inchiesta di Fanpage su FdI è un vero e proprio antidoto a svolte autoritarie”. Saviano ha aggiunto che “L’antisemitismo rimane da sempre il motore delle destre, non solo in Italia, ma in tutto il mondo, purtroppo”. Ieri mattina il coro di chi ha messo le mani avanti è partito con “Chi sbaglia paga e deve essere messo alla porta. È il partito che deve ‘dimetterli’” del vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli, di Fratelli d’Italia, a cui si è aggiunto il Presidente del Senato Ignazio La Russa con “La mia più sincera e affettuosa solidarietà alla senatrice e amica Ester Mieli, vittima di frasi inaccettabili da parte di alcuni militanti di Gioventù Nazionale”. Da tutta l’opposizione sono arrivate prese di posizione che chiedevano le dimissioni dei protagonisti presenti nell’inchiesta, dal PD al M5S, da +Europa, fino ad Azione e Italia Viva. Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, ha spiegato sia a Rainews che al TG1 che “Se nella tua organizzazione c’è una presenza che inneggia al fascismo, che inneggia all’antisemitismo e augura la morte agli avversari e su questo non fai nulla, stai in silenzio, c’è un problema molto molto serio.” Ed ha aggiunto “sulla cultura fascista che permea la giovanile di Fratelli d’Italia, va applicata la Legge Mancino e Gioventù Nazionale va sciolta immediatamente.”

Voci che non sono rimaste inascoltate: nel pomeriggio sono arrivate le destituzioni di due delle protagoniste dell’inchiesta, a partire da Elisa Segnini Bocchia, che si è dimessa da capo segreteria della deputata di Fratelli d’Italia Ylenja Lucaselli. Era quella che nei filmati diceva “Non ho mai smesso di essere razzista né fascista, quindi non ti preoccupare, mi stanno sempre sui coglioni i neri e i comunisti”. A seguire Flaminia Pace, presidente del circolo pinciano della giovanile di Fratelli d’Italia, che ha lasciato il Consiglio Nazionale dei Giovani. Lei nell’inchiesta insultava pesantemente la senatrice di Fratelli d’Italia Ester Mieli, perché ebrea, figlia di un sopravvissuto all’Olocausto. “La cosa più bella – diceva Flaminia Pace ridendo – è stata ieri a prendersi per il culo sulle svastiche e poi io che avevo fatto il comunicato stampa in solidarietà a Ester Mieli…”.

Corrado Formigli, invece, si è dimostrato il vero facile profeta, quando ieri sera ha spiegato che “i responsabili verranno cacciati ma Fratelli d’Italia non cambierà”. Infatti, l’eco dell’inchiesta e delle prese di posizione di tutti hanno fatto tornare Donzelli, nel vero Donzelli. Ci ha ripensato e in un’intervista video ha dichiarato “Inchiesta vergognosa. Gioventù Nazionale è un movimento meraviglioso”, palla al centro, pardon fascio al centro. E la Premier Meloni? Non pervenuta, troppo impegnata a capire come possa essere successo che sia stata emarginata da tutti in Europa, forse dovrebbe chiederlo alla sua giovanile. Il problema vero è che questa destra ipocrita ha due facce: una che si presenta ai giornalisti con una patina di democrazia e rispetto per i valori costituzionali, e l’altra, chiusa al suo interno, ancora legata ai valori fascisti e all’odio. La doppiezza con cui operano alcuni dei principali esponenti del partito rappresenta un tradimento dei principi democratici su cui dovrebbe basarsi una società civile.

28 Giugno 2024

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