Mistero a viale Mazzini

‘No Other Land’ scomparso dalla Rai, il documentario premio Oscar sui coloni in Cisgiordania annunciato e cancellato (due volte)

Cultura - di Carmine Di Niro

22 Ottobre 2025 alle 15:29

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‘No Other Land’ scomparso dalla Rai, il documentario premio Oscar sui coloni in Cisgiordania annunciato e cancellato (due volte)

No Other Land” è scomparso, di nuovo. Il film dei registi Basel Adra e Yuval Abraham che racconta la resistenza ai soprusi dell’occupazione israeliana della comunità di Masafer Yatta, un gruppo di villaggi palestinesi in Cisgiordania, vincitore del premio come miglior documentario agli Oscar 2025, per la seconda volta in poche settimane non è stato trasmesso dalla Rai.

In Italia la possibilità di poter guardare il documentario premiato dall’Academy, l’unico tra i cinque candidati all’Oscar senza un distributore ma paradossalmente quello che aveva incassato di più nei cinema grazie a proiezioni indipendenti, è un percorso ad ostacoli. Dopo distribuzione nelle sale italiane fatta da Wanted e il passaggio in streaming sulla piccola piattaforma Mubi, “No Other Land” sarebbe dovuto andare in onda sui Rai3 lo scorso 7 ottobre.

Già allora i vertici di viale Mazzini decisero di far saltare l’appuntamento per motivi mai del tutto chiariti, limitandosi ad annunciare in uno scarno comunicato che la prima serata sarebbe stata occupata da “uno spazio informativo sulla ricorrenza e sulla situazione in Medio Oriente”. La nota si concludeva rimandando l’appuntamento col documentario al 21 ottobre “in prima serata su Rai3”.

Eppure martedì sera chi si è sintonizzato sul terzo canale Rai non si è trovato di fronte al documentario premio Oscar. E questa volta, almeno al momento in cui questo articolo viene pubblicato, non c’è alcuna spiegazione ufficiale da parte della tv pubblica: né sul perché la messa in onda di “No Other Land” sia saltata, né per spiegare quando e se verrà reinserito nel palinsesto.

Dopo ore e ore di silenzio, e col montare del caso, dalla Rai è stato poi reso noto che “No Other Land” verrà riprogrammato in onda il 15 novembre: dovrebbe essere trasmesso sempre sullo stesso canale, Rai3, ma non è chiara al momento la fascia oraria. All’agenzia Agi Adriano De Maio, direttore Cinema e serie tv Rai, ha spiegato che “la prevista collocazione di No Other Land il 21 ottobre non era in sintonia con il clima di speranza per la pace che poi è stata firmata. I contenuti del film avrebbero rischiato strumentalizzazioni, con l’alzarsi del livello delle manifestazioni di piazza anche violente. Ho chiesto di rinviare la collocazione per trasmetterlo in un clima più stabile e disteso perché possa essere apprezzato per la storia di amicizia tra due popoli che possono vivere in pace”.

“No Other Land” tornerà comunque visibile in Italia già il 5 novembre grazie a Wanted Cinema CG Entertainment: la pellicola Premio Oscar sarà disponibile in DVD e in streaming su cgtv.it, Amazon Prime, Google Play, Itunes, Chili, Rakuten, Infinity e Tim Vision.

La storia dietro ‘No Other Land’

No Other Land è stato girato dal 2019 al 2023 da un collettivo israelo-palestinese e diretto, prodotto e montato da Basel Adra, Yuval Abraham, Rachel Szor e Hamdan Ballal. Racconta gli sforzi degli attivisti palestinesi che si oppongono alla distruzione di Masafer Yatta, un villaggio che si trova in Cisgiordania, nel governatorato di Hebron. L’obiettivo delle forze militari israeliane è quello di espellere la comunità per costruire un poligono di tiro e una zona di addestramento militare. Secondo alcuni osservatori è il più grande sfollamento forzato mai avvenuto nella Cisgiordania occupata.

Basel Adra ha assistito fin dall’infanzia alla progressiva distruzione della sua comunità e ha deciso di documentare tutto con la sua videocamera. Alla testimonianza si è aggiunto Yuval Abraham, giovane giornalista israeliano, che ha deciso di unirsi alla sua azione. Per oltre cinque anni, settimana dopo settimana, mese dopo mese, i due hanno girato le immagini dei carri armati che avanzano, delle ruspe che abbattono, degli edifici sgomberati e distrutti. È anche una storia di disuguaglianza tra due persone vicine, definite e divise dal loro passaporto che concede o nega diritti e libertà a seconda della nazionalità.

22 Ottobre 2025

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