Una svolta storica
Chi è la prima ministra del Giappone, Sanae Takaichi prima donna a capo del governo: è la “lady di ferro” nipponica
Esteri - di Carmine Di Niro
Il Giappone e il Partito Liberal Democratico, che dal 1955 guida il Paese esprimendo sempre il suo primo ministro, tentano di uscire da una lunga crisi politica con una virata a destra.
Il Parlamento ha infatti eletto Sanae Takaichi prima ministra. La 64enne ha ottenuti i voti necessari all’elezione grazie ad un accordo tra il suo PLD e il diventata possibile solo negli ultimi giorni, grazie a un accordo tra il suo partito e il Partito dell’Innovazione (JIP, o Ishin in giapponese), piccolo partito di centrodestra.
Takaichi è la prima donna a ricoprire la carica di primo ministro nella storia del Giappone. Ha posizioni ultraconservatrici sia sui diritti civili (tra le altre cose è contraria al matrimonio omosessuale e alla possibilità che le coppie sposate mantengano due cognomi diversi) che sulla politica estera: è a favore ad una alleanza con Taiwan, l’isola rivendicata dalla Cina, ma soprattutto ad emendare la Costituzione per dare un ruolo più ampio ai militari, un teme tabù in Giappone da 70 anni per il coinvolgimento del Paese nella Seconda Guerra Mondiale. Per le sue posizioni radicali, tipiche della corrente del PLD di cui faceva parte anche l’ex primo ministro Shinzo Abe (ucciso in un attentato nel luglio 2022, ndr), la stessa Takaichi diceva di ispirarsi a Margaret Tatcher, la “lady di ferro” ex prima ministra britannica.
La nuova prima ministra arriva al potere a causa dei risultati negativi per il PLD alle scorse elezioni di ottobre 2024, quando l’alleanza tra il Partito Liberal Democratico e Komeito, più piccolo partito centrista, aveva perso la maggioranza alla Camera che deteneva dal 2012. Crisi acuita poi lo scorso luglio, quando il governo aveva perso la maggioranza anche al Senato.
Di fronte a questo scenario l’ormai ex primo ministro Shigeru Ishiba aveva deciso di dimettersi. Al suo posto alla guida del PLD era stata nominata Takaichi, che negli ultimi 20 anni ha ricoperto svariati incarichi di governo e che per due volte si era anche candidata alle primarie interne al partito.
Proprio la virata a destra del PDL, con l’elezione di Takaichi a presidente del partito, aveva spinto Komeito ad uscire dalla coalizione di governo, mettendo fine ad una alleanza lunga ormai 26 anni. La ricerca del Partito Liberal Democratico di un nuovo partner di governo è infine ricaduta su Ishin, con cui Takaichi ha raggiunto un accordo politico. Il JIP, pur parte della coalizione, non avrà ruoli nel nuovo gabinetto e svolgerà funzioni consultive.