La legge di bilancio

Mattarella, il richiamo ai salari da fame nel giorno della manovra del governo: “Tante famiglie spinte sotto soglia povertà”

Economia - di Redazione

17 Ottobre 2025 alle 14:04

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Foto Roberto Monaldo / LaPresse
28-03-2023 Roma 
Politica
Cerimonia per il 100mo anniversario della fondazione dell’Aeronautica Militare
Nella foto Sergio Mattarella, Giorgia Meloni

28-03-2023 Rome (Italy)
Politics
Italian Air Force’s 100th Anniversary 
In the pic Sergio Mattarella, Giorgia Meloni
Foto Roberto Monaldo / LaPresse 28-03-2023 Roma Politica Cerimonia per il 100mo anniversario della fondazione dell’Aeronautica Militare Nella foto Sergio Mattarella, Giorgia Meloni 28-03-2023 Rome (Italy) Politics Italian Air Force’s 100th Anniversary In the pic Sergio Mattarella, Giorgia Meloni

Nel giorno in cui il governo Meloni dà il via libera alla manovra in Consiglio dei ministri, una legge di bilancio in formato minore che vale solamente 18 miliardi di euro, arriva fortissimi il richiamo del Quirinale sulla piaga dei salari e del lavoro povero.

Durante la cerimonia di consegna delle Stelle al Merito del Lavoro per l’anno 2025 il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha posto un tema sistematicamente evitato dall’esecutivo di Giorgia Meloni, che non a caso dall’insediamento a Palazzo Chigi ha boicottato la battaglia per il salario minimo.

Mattarella ha ricordato come “dinamiche di mercato concorrono ad ampliare squilibri nelle retribuzioni”. “Ne nasce un aspetto a cui non si può sfuggire quando tante famiglie sono sospinte sotto la soglia di povertà nonostante il lavoro di almeno uno dei componenti, mentre invece super manager godono di remunerazioni centinaia, o persino migliaia di volte superiori a quelle di dipendenti delle imprese”, le parole del presidente della Repubblica.

Una questione, quella salariale, “che non può essere elusa perché riguarda in particolare il futuro dei nostri giovani, troppi dei quali sono spinti all’emigrazione”, ha aggiunto Mattarella.

Dal capo dello Stato parole importanti anche sull’altro tema collegata ai salari, ovvero le tasse, che in Italia tartassano principalmente i lavoratori dipendenti e i pensionati. “Sono le entrate fiscali dai dipendenti pubblici e privati, dai pensionati, a fornire allo Stato, attraverso le imposte, il maggior volume di risorse. Porre riparo – dalle parti sociali alle istituzioni – non deve consistere nell’inseguire politiche assistenziali quanto, piuttosto, essere scelta di sviluppo e, quindi, di lungimirante coesione sociale”, è stata l’analisi di Mattarella.

Dichiarazioni che arrivano nella stessa giornata in cui il governo approva in CdM la mini-manovra. Per le coperture Meloni e Giorgetti ricorrono ai tagli ai Ministeri e al “contributo” richiesto a banche e assicurazioni, circa 4,5 miliardi di euro. Il Documento programmatico di bilancio, inviato mercoledì notte a Bruxelles, prevede piccole esclusioni sull’aumento dell’età pensionabile, una serie di bonus fiscali e taglio dell’Irpef dal 35 al 33% limitando i benefici sui redditi più alti, l’onnipresente “rottamazione” delle cartelle esattoriali.

E quasi rispondendo al capo dello Stato, la premier Meloni in conferenza stampa spiega così l’intervento del governo sugli stipendi: “Come sappiamo in Italia un problema salari c’è, non si risolve in un giorno, con le misure approvate in questi anni pensiamo di aver invertito la tendenza”.

di: Redazione - 17 Ottobre 2025

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