La pronuncia dei giudici

Sardegna, l’assist della Consulta alla governatrice Todde: resta Presidente della Regione, stop al Collegio di garanzia

Politica - di Redazione

15 Ottobre 2025 alle 12:06

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Fonte LaPresse
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Alessandra Todde allontana l’ipotesi di decadenza da presidente della Regione Sardegna. La governatrice pentastellata segna infatti un punto importante nella battaglia legale in corso per restare alla guida dell’Ente, che guida dal 20 marzo del 2024 dopo aver vinto alle urne la sfida contro l’esponente del centrodestra Paolo Truzzu per soli 3mila voti.

Il 3 gennaio 2025, a meno di un anno dalla sua elezione, il Collegio regionale di garanzia della Corte d’Appello di Cagliari aveva emesso un’ordinanza di ingiunzione al Consiglio regionale della Sardegna, intimando a quest’ultimo di dichiarare la decadenza dal ruolo di consigliera regionale di Todde, e di conseguenza dal ruolo di presidente di Regione, per presunte inadempienze nella rendicontazione delle spese sostenute durante la campagna elettorale per le Regionali.

Da quella ordinanza era nata una battaglia legale. Ad aprile la Procura di Cagliari aveva depositato una richiesta al Tribunale di annullare il provvedimento del Collegio regionale di garanzia elettorale nella parte in cui si dispone la decadenza, mantenendo invece la sanzione pecuniaria in forma ridotta. Trascorre un mese a maggio la prima sezione del Tribunale ordinario di Cagliari respingere il ricorso della Todde lendo che la decisione sull’eventuale decadenza spetti al solo Consiglio regionale e respingendo le tesi secondo cui in quanto candidata presidente sarebbe stata esentata dalle norme sulla rendicontazione previste per i candidati consiglieri.

Si arriva così ad oggi, alla doppia pronuncia della Corte Costituzionale che ribalta le prospettive e allontana l’incubo decadenza per la presidente pentastellata. La Consulta ha infatti annullato la richiesta di decadenza, sostenendo che il Collegio regionale di garanzia elettorale “ha esorbitato dai propri poteri, cagionando una menomazione delle attribuzioni costituzionalmente garantite alla Regione Sardegna”. Contestualmente i giudici hanno anche dichiarato inammissibile il conflitto di attribuzione sollevato dalla Regione Sardegna.

Per l’ex viceministro dello Sviluppo Economico ai tempi del governo Conte II e Draghi, resta ora un ultimo ostacolo. Il prossimo 21 novembre i giudici della Corte di Appello di Cagliari saranno chiamati ad esprimersi sulla sentenza del Tribunale civile di Cagliari che l’ha già dichiarata decaduta.

Per Giuseppe Conte, il leader del Movimento 5 Stelle che aveva ottenuto la sua candidatura in Sardegna con un accordo col Partito Democratico, il pronunciamento della Consulta è ovviamente una vittoria e l’occasione per attaccare la destra. “Cosa diranno adesso i garantisti ‘a senso unico’ del centrodestra che scudano i loro ministri e sottosegretari e finanche i criminali libici per ogni possibile violazione del diritto interno e internazionale e poi invece tentano di ribaltare il voto espresso democraticamente dal popolo sardo, con cavilli giuridici e campagne denigratorie?”.

di: Redazione - 15 Ottobre 2025

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