Trump resta a bocca asciutta

Nobel per la Pace 2025 a Maria Corina Machado, la leader dell’opposizione al regime di Maduro in Venezuela

News - di Redazione

10 Ottobre 2025 alle 11:34

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Nobel per la Pace 2025 a Maria Corina Machado, la leader dell’opposizione al regime di Maduro in Venezuela

Niente Donald Trump, che si era autocandidato col supporto di alleati e collaboratori, che da tempo avevano avviato una incessante campagna mediatica.

Il Premio Nobel per la Pace 2025 è stato assegnato dal Comitato norvegese per il Nobel a María Corina Machado, leader dell’opposizione venezuelana al regime di Nicolas Maduro.

Un riconoscimento “per il suo instancabile lavoro nella promozione dei diritti democratici del popolo venezuelano e per la sua lotta per raggiungere una transizione giusta e pacifica dalla dittatura alla democrazia”, si legge nelle motivazioni.

Chi è Maria Corina Machado

Ingegnere di 58 anni, fondatrice nel 2012 del partito Vente Venezuela e nota anche come “dama de hierro” (signora di ferro, ndr), Machado si definisce una liberale di centro, fortemente anti-comunista: partecipò al tentato colpo di stato contro Hugo Chavez nel 2002.

Da alcuni anni è la figura di riferimento dell’opposizione al regime di Maduro, che  dal 2013 governa il Paese con metodi sempre più violenti e autoritari. Nel 2023 Machado vinse con oltre il 90 per cento dei voti le primarie dell’opposizione, convocate per scegliere il candidato da opporre a Maduro. A quelle presidenziali, tenute lo scorso anno Machado però non potè partecipare per una condanna che le impedisce di ricoprire incarichi pubblici per 15 anni, ritenuta dagli osservatori stranieri politicamente motivata.

Machado scelse quindi un suo alleato più moderato e meno popolare, l’ex ambasciatore Edmundo González, come candidato della Piattaforma Unitaria Democratica (PUD) che aveva messo assieme per contrastare Maduro. Secondo numerosi osservatori internazionali il voto venne vinto proprio dal PUD, ma il governo Maduro dichiarò la sua vittoria reprimendo con violenza le forze di opposizione. Lo scorso gennaio Machado venne arrestata e poi rilasciata, da mesi vive in clandestinità perché ricercata e minacciata dal regime.

“Questo è un immenso riconoscimento della lotta di tutti i venezuelani e un impulso per raggiungere il nostro obiettivo: conquistare la Libertà. Siamo alle soglie della vittoria e oggi più che mai abbiamo il presidente Trump, il popolo degli Stati Uniti, i popoli dell’America Latina e le nazioni democratiche del mondo come nostri principali alleati per raggiungere la libertà e la democraziaIl Venezuela sarà libero!”, è stato il commento via X di Machado al riconoscimento ottenuto dal Comitato norvegese.

Le motivazioni per il Nobel a Machado

“Negli ultimi dodici mesi, Machado è stata costretta a vivere nascosta. Nonostante le gravi minacce alla sua vita, è rimasta nel Paese, una scelta che ha ispirato milioni di persone”, ha dichiarato Jorgen Watne Frydnes, presidente del Comitato. “Quando gli autoritari prendono il potere, è fondamentale riconoscere i coraggiosi difensori della libertà che si alzano e resistono”. Il presidente del Comitato ha inoltre ricordato che il Venezuela “è passato da un Paese relativamente democratico e prospero a uno Stato brutale e autoritario, oggi afflitto da una grave crisi economica e umanitaria“. “La macchina della violenza statale è rivolta contro la sua stessa popolazione, e quasi otto milioni di persone hanno lasciato il Paese”, ha concluso Frydnes.

“In qualità di leader del movimento democratico in Venezuela, Maria Corina Machado è uno degli esempi più straordinari di coraggio civile in America Latina degli ultimi tempi“, sottolinea il Comitato Nobel nel riconoscere alla leader dell’opposizione democratico il riconoscimento- Machado “è stata una figura chiave e unificante in un’opposizione politica un tempo profondamente divisa, un’opposizione che ha trovato un terreno comune nella richiesta di libere elezioni e di un governo rappresentativo. Questo è esattamente ciò che sta al cuore della democrazia: la nostra comune volontà di difendere i principi del governo popolare, anche se non siamo d’accordo. In un momento in cui la democrazia è minacciata, è più importante che mai difendere questo terreno comune”, si legge. Machado “soddisfa tutti e tre i criteri stabiliti nel testamento di Alfred Nobel per la selezione di un vincitore del Premio Nobel per la pace. Ha unito l’opposizione del suo Paese. Non ha mai vacillato nel resistere alla militarizzazione della società venezuelana. È stata ferma nel suo sostegno a una transizione pacifica verso la democrazia“, sottolinea il Comitato. “Ha dimostrato che gli strumenti della democrazia sono anche gli strumenti della pace. Incarna la speranza di un futuro diverso, in cui i diritti fondamentali dei cittadini siano tutelati e le loro voci siano ascoltate. In questo futuro, le persone saranno finalmente libere di vivere in pace”.

Il risentimento di Trump

Che Trump sia rimasto scottato dal mancato Nobel emerge con chiarezza dalla reazione stizzita di Steven Cheung, direttore delle comunicazioni della Casa Bianca, sicuramente “interprete” del sentimento del presidente Usa.

“Il presidente Trump continuerà a stringere accordi di pace in tutto il mondo, a porre fine alle guerre e a salvare vite umane”, ha scritto Cheung in un post su X. Secondo il portavoce “non ci sarà mai nessuno come lui, capace di spostare le montagne con la sola forza della sua volontà”. Cheung ha poi accusato il Comitato del Nobel di aver “anteposto la politica alla pace”, lasciando intendere che la mancata assegnazione del Nobel a Trump risponde più a logiche ideologiche che al riconoscimento dei risultati ottenuti dal presidente.

L’ossessione del Nobel per la Pace di Trump è nota, il presidente non ha mai nascono l’intenzione di voler rientrare nel ristretto numero di presidenti Usa che hanno ottenuto il riconoscimento, che comprende Theodore Roosevelt e Barack Obama, quest’ultimo suo acerrimo nemico.

di: Redazione - 10 Ottobre 2025

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