Un Paese nel caos
Venezuela, la vendetta di Maduro contro Gonzales: mandato d’arresto per l’oppositore che rivendica la vittoria alle elezioni
Esteri - di Carmine Di Niro
La vendetta di Nicolas Maduro si abbatte su Edmundo Gonzales Urrutia. Nella giornata di lunedì 2 settembre un tribunale venezuelano ha infatti emesso un mandato di arresto nei confronti del candidato dell’opposizione alle scorse elezioni presidenziali, tenutesi a luglio nel Paese del Sudamerica e che Maduro aveva vinto grazie a brogli elettorali.
Le accuse nei confronti di Urrutia, chiaramente pretestuose e politicamente motivate, in un Paese in cui la magistratura è strettamente legata e controllata dal regime di Maduro, sono gravissime e in caso di arresto Urrutia rischia di restare in carcere a lungo: parliamo infatti di associazione a delinquere, sabotaggio, associazione terroristica, usurpazione di funzioni pubbliche e falsificazione di documenti ufficiali.
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Il processo politico contro Gonzales Urrutia
Urrutia da un mese è di fatto in fuga dal regime, si trova in un luogo sconosciuto e la sua ultima apparizione pubblica risale a due giorni dopo il voto per le presidenziali, ovvero lo scorso 30 luglio: il pubblico ministero che indaga su di lui per tre volte l’ha convocato in tribunale, l’ultima venerdì 30 agosto, ma l’ex candidato dell’opposizione si è sempre rifiutato di comparire per il rischio di venire arrestato e di essere sottoposto ad un processo politicamente motivato, senza garanzie di indipendenza.
Processo e scontro politico che verte ovviamente sui risultati delle elezioni: i sondaggi della vigilia davano infatti l’opposizione nettamente avanti nel voto popolare, poi ribaltato da quelli che per Urrutia e la sua coalizione sono stati chiari brogli del regime. Per dimostrarlo Urrutia e Marina Corina Machado, l’altra importante leader dell’opposizione che aveva vinto le primarie dell’opposizione ma a cui il regime aveva impedito la candidatura alla guida della Piattaforma unitaria democratica, avevano pubblicato online oltre l’80 per cento delle ricevute delle macchinette per il voto elettronico funzionanti il giorno delle elezioni.
I risultati erano evidenti: secondo le ricevute Edmundo Gonzales Urrutia aveva ottenuto il 67 per cento dei voti. La Corte Suprema del Venezuela, un tribunale composto da magistrati vicini al regime di Maduro, a fine agosto ha però confermato la vittoria del leader socialista dichiarando definitivi i risultati comunicati dal Consiglio elettorale nazionale in seguito alle elezioni, ovvero il 51,2 per cento per Maduro contro il 44 per cento di Gonzales Urrutia.
Ad oggi Maduro, nonostante le incessanti richieste della stessa opposizione e dei governi stranieri, si è sempre rifiutato di pubblicare i documenti che avrebbero potuto dimostrato la sua vittoria.
Le proteste in Venezuela contro Maduro
Nel Paese intanto si “respira” un’aria da “guerra civile lenta”: nelle ultime settimane vi sono state diverse proteste contro il governo Maduro durante le quali sono morte 27 persone e oltre 2.400 sono state arrestate. Inoltre la situazione economica del Venezuela non migliora, stretto in una crisi economica spaventosa: venerdì scorso c’è stato un blackout energetico in gran parte del Paese, rimasto sostanzialmente paralizzato, con Maduro che ha accusato la “destra fascista”, ovvero le forze di opposizioni, di esserne responsabili.