Il giro di vite del regime
Turchia, la repressione di Erdogan anche contro attori e cantanti: decine di celebrità indagate per presunto uso di droga
Il regime turco del “sultano” Recep Tayyip Erdogan non placa la sua sete di vendetta e repressione contro chiunque possa essere considerato un oppositore. Ne sa qualcosa il sindaco di Istanbul Ekrem Imamoglu, arrestato il 19 marzo scorso ed ancora oggi detenuto nel carcere di massima sicurezza di Silivri con accuse di corruzione, nell’ambito di quella che è evidentemente l’ennesima inchiesta politicamente motivata da un governo che controlla la magistratura.
Ma l’ondata repressiva in questi mesi non si è fermata, anzi, arrivando a colpire anche ambienti apparentemente lontani dalla politica. Diverse celebrità turche, tra cui cantanti, attori, influencer dei social media, sono indagate in una maxi inchiesta per sospetto uso di sostanze stupefacenti.
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I “vip” sono stati convocati mercoledì 8 ottobre dagli inquirenti per essere interrogate e sottoposte a esami del sangue nell’ambito dell’indagine condotta dal procuratore capo di Istanbul. Tra le celebrità indagate c’è la cantante Irem Derici, il cui avvocato Aishagul Mermer ha detto tuttavia di non avere informazioni precise sulle accuse che vengono mosse alla sua cliente.
Un giro di vite che aveva già coinvolto la pop star Mabel Matiz rischia attualmente fino a tre anni di carcere per una presunta “oscenità” nel testo di una sua canzone dal titolo “Perperisan”, che in italiano vuol dire “Devastato”: i pubblici ministeri turchi sostengono che la canzone viola le leggi sulla moralità pubblica, ovvero temi intimi e queer. Il tribunale ha inoltre impedito a piattaforme come Apple Music e Spotify di pubblicare il brano.
Anche la band femminista Manifest, che ha ottenuto un grande successo nazionale dopo aver vinto il talent show Big5 Türkiye, sta affrontando un’azione legale per presunti “atti indecenti” durante una recente esibizione a Istanbul il 6 settembre scorso. I magistrati hanno impedito ai membri del gruppo di poter viaggiare all’estero e il tour del gruppo in Turchia, già sold-out, è stato cancellato.