La repressione in Turchia
Turchia, arrestato per corruzione il sindaco di Istanbul Imamoglu: è il principale oppositore del regime di Erdogan
Esteri - di Carmine Di Niro

Il “Sultano” l’ha rifatto. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, con le solite accuse politiche pretestuose, ha fatto arrestare mercoledì mattina il sindaco di Istanbul Ekrem Imamoglu, principale oppositore politico del leader che guida il Paese dal 2014.
Imamoglu, che ha 53 anni ed è primo cittadino di Istanbul dal 2019, strappando la più importante città del Paese (assieme alla capitale Ankara) al Partito giustizia e sviluppo (AKP) di Erdogan dopo 25 anni, è stato ammanettato questa mattina in un blitz della polizia nella sua abitazione all’alba.
Con lui sono stati arrestati decine di persone, tra giornalisti e uomini d’affari, in un caso di presunta corruzione. Il governo ha inoltre vietato per quattro giorni qualsiasi manifestazione pubblica, così da evitare proteste di massa contro l’arresto del sindaco di Istanbul.
Millet iradesine darbe vuruluyor. pic.twitter.com/waXHu23ZVN
— Ekrem İmamoğlu (@ekrem_imamoglu) March 19, 2025
Con lui sono stati arrestati anche Tülay Hatimoğulları, la leader del Partito democratico dei popoli (HDP) e principale partito filocurdo, anch’esso dell’opposizione, così come il noto giornalista investigativo Ismail Saymaz e il più stretto collaboratore di Imamoglu, Murat Ongun.
Imamoglu è anche accusato di legami col PKK, il Partito dei Lavoratori del Kurdistan che recentemente ha dichiarato il “cessate il fuoco” con lo Stato turco su spinta del suo storico leader Ocalan: accuse che sono spesso un pretesto utilizzato dal governo turco per reprimere l’opposizione.
I problemi giudiziari per Imamoglu non sono una novità. Nel 2022 era stato condannato a due anni di carcere con l’accusa di aver oltraggiato funzionari del Consiglio elettorale turco: Imamoglu ha fatto ricorso, ma se la sentenza venisse confermata potrebbe venire escluso dalle presidenziali. Nei giorni scorsi inoltre l’Università di Istanbul aveva invalidato la laurea del sindaco e leader del Partito popolare repubblicano, che è un requisito per la candidatura alle presidenziali, per presunte irregolarità.
L’arresto di Imamoglu va letto dunque come l’ennesimo tentativo del regime di Erdogan di ostacolare la candidatura del sindaco di Istanbul alle prossime presidenziali: il 53enne esponente del Partito popolare repubblicano è in fatti il favorito alle primarie del partito, che si dovrebbero tenere domenica 23 marzo per scegliere il candidato alle elezioni presidenziali del 2028.
Elezioni alle quali tecnicamente Erdogan non potrebbe candidarsi, avendo esaurito il limite di mandati. Il leader turco potrebbe però aggirare il divieto costituzionale con un escamotage, ovvero iniziare la “conta” dal mandato del 2019, ovvero dopo la riforma costituzionale del 2017 che aumentò esponenzialmente i poteri del presidente.