La posizione della Nazionale

Italia-Israele, il ct Gattuso “uomo di pace” ma “dobbiamo giocare”: ma sindaco di Udine e Associazione Allenatori chiedono lo stop

Politica - di Redazione

1 Settembre 2025 alle 16:03

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Italia-Israele, il ct Gattuso “uomo di pace” ma “dobbiamo giocare”: ma sindaco di Udine e Associazione Allenatori chiedono lo stop

“Israele è nel nostro girone, dobbiamo giocare, purtroppo c’è una guerra in atto e questo fa male”. Gennaro Gattuso, commissario tecnico della Nazionale italiana di calcio, non si nasconde e non elude le domande dei cronisti nella prima conferenza stampa tenuta oggi in vista delle prossime partite di qualificazione per i Mondiali 2026 in Nord America.

Un doppio appuntamento cruciale dal punto di vista squisitamente sportivo per gli Azzurri, dopo la bruciante sconfitta contro la Norvegia per 3 a 0 lo scorso giugno, ma che ha anche ripercussioni più politiche. Perché il doppio appuntamento dei prossimi giorni vedrà l’Italia affrontare prima l’Estonia venerdì a Bergamo, quindi lunedì a Debrecen, in Ungheria, al confine con la Romania, la nazionale di Israele.

Una partita che si svolgerà in un clima di tensione, che aumenterà ancor di più il 14 ottobre a Udine, quando la città friulana ospiterà il ritorno del match contro Israele. Alberto Felice De Toni, sindaco di Udine, ha invitato a riflettere sull’opportunità di ospitare la partita: “Israele non è stato escluso dalle competizioni internazionali, ma davanti a un dramma che non ha eguali negli ultimi ottant’anni, dico: fermiamoci, giocare adesso sarebbe inopportuno”.

Il primo cittadino ha spiegato che il Comune non ha potere decisionale diretto, visto che “la partita è organizzata dalla Uefa e la decisione è della Figc”, ma ha sottolineato come già un anno fa ci siano state manifestazioni di dissenso: “Non potranno non essercene tra un mese e mezzo. Credo sarebbe opportuno rinviare la partita e recuperarla più avanti: temo purtroppo che in un mese e mezzo non si arriverà al cessate il fuoco”.

Udine aveva già ospitato un Italia-Israele il 14 ottobre 2024 valevole per la Nations League, quando l’operazione militare israeliana nella Striscia di Gaza era già iniziata e aveva provocato già migliaia di morti, in larga parte civili. All’epoca il Comune aveva inizialmente negato il patrocinio, salvo poi fare retromarcia per evitare polemiche. La partita si era svolta senza scontri, nonostante il corteo parallelo dei manifestanti pro-Palestina.

Questione posta in conferenza anche a ‘Ringhio’ Gattuso, che non si è tirato indietro ma regalando una risposta “cerchiobottista”. L’ex bandiera del Milan si è definito “uomo di pace” augurando “che la pace ci sia in tutto il mondo, fa male al cuore vedere civili e bambini che lasciano la vita. Dopo, però, facciamo un altro mestiere. Il presidente Gravina si sta dando da fare per trovare soluzioni e per organizzare la gara in modo perfetto”.

Ben più forte era stata la posizione espressa il 19 agosto dall’Aiac, l’Associazione Italiana allenatori di calcio guidata da Renzo Ulivieri, che aveva inviato una potente lettera-appello al presidente della Figc Gabriele Gravina, chiedendo di proporre a Uefa e Fifa la sospensione temporanea di Israele dalle competizioni internazionali, come fatto nel 2022 con la Russia a seguito dell’aggressione in Ucraina.

di: Redazione - 1 Settembre 2025

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