La denuncia della Ong
Due bambini morti al largo di Lampedusa, Sea Watch accusa: “Autorità non intervenute, la nostra nave bloccata dall’Italia”
Cronaca - di Carmine Di Niro
Le autorità, europee ed italiane, sapevano che quella carretta del mare era rimasta per trenta ore a navigare tra enormi difficoltà a sole tre ore da Lampedusa, ma non hanno fatto nulla per intervenire in una operazione di salvataggio. Il risultato? La morte di due bambini e una terza persona dispersa.
Ad accusare il governo italiano e l’Europa, tramite la sua agenzia Frontex, è la Ong Sea Watch. È lunedì 28 luglio quando l’aereo Seabird della Ong individua una imbarcazione in grosse difficoltà, con circa 90 persone a bordo: i migranti erano già in viaggio da 72 ore, due persone erano in acqua quando è avvenuto il primo avvistamento aereo.
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“Abbiamo immediatamente chiesto aiuto. Frontex è arrivata 6 ore dopo, ha visto il natante e se n’è andata. Ieri mattina, le persone erano ancora abbandonate al loro destino, in mare”, raccontano da Sea Watch.
🔴 Due bambini deceduti e una persona dispersa. Lunedì abbiamo individuato un’imbarcazione in difficoltà e allertato le autorità. Ieri il natante si è capovolto in un’operazione di soccorso da parte di un mercantile. Dobbiamo impedire che vengano respinti in Libia. [Thread] pic.twitter.com/776ZstPfRd
— Sea-Watch Italy (@SeaWatchItaly) July 30, 2025
Nessuno infatti è intervenuto, né dall’Italia né da Malta, né da Frontex: “Le navi di soccorso europee avrebbero potuto raggiungerle in circa 3 ore, ma hanno scelto di non intervenire”, denunciano dall’Ong. La situazione è paradossalmente precipitata quando una nave mercantile, Port Fukuka, che si trovava nelle vicinanze, ha cercato di soccorrere i migranti: la carretta del mare si è capovolta e tutte le persone sono finite in acqua. Dopo i soccorsi due bambini sono deceduti mentre una persona è risultata dispersa.
“Oggi le persone sono ancora sul mercantile – spiegano da Sea Watch – e le autorità italiane stanno facendo di tutto per impedire loro di raggiungere l’Italia. C’è il pericolo imminente che la cosiddetta guardia costiera libica li rapisca e li porti in Libia: verso tortura e morte. È inaccettabile”.
Alla Ong è stato invece impedito di operare in mare: la nave di soccorso veloce Aurora è bloccata dalle autorità italiane nel porto di Lampedusa “con motivazioni prive di fondamento”, denuncia Sea Watch.
“Questo spettacolo vergognoso non si è ancora concluso, ma le autorità italiane ed europee non sono intervenute. È un sistema che sta facendo ciò per cui è stato progettato: lasciare che le persone anneghino ai confini dell’Europa. Silenziosamente, sistematicamente”, è l’atto di accusa della Ong.