Il conflitto
Ucraina, raid russi su Kiev dopo i colloqui tra Trump e Putin: il tycoon ammette che “non ci sono progressi”

La risposta della Russia al colloquio telefonico avvenuto solamente poche ore prima tra il leader del Cremlino Vladimir Putin e il suo omologo statunitense Donald Trump è stata una nottata di intensi bombardamenti sull’Ucraina, raid con droni e missili su tutto il Paese.
L’offensiva russa non si ferma ed è simbolo dello stallo su qualsiasi ipotesi di cessate il fuoco tra le parti. Lo conferma lo stesso Donald Trump, confermando che dopo l’ennesima telefonata con lo Zar “non ho fatto nessun progresso sull’Ucraina con Putin”.
Davanti ai giornalisti, prima di partire per l’Iowa, il tycoon ha poi detto di aver riferito a Putin di “non essere contento” della situazione in Ucraina. Ma soprattutto, smentendo la sua stessa amministrazione, Trump ha negato di aver smesso di fornire alcune tipologie di armi e munizioni a Kiev, in particolari i missili Patriot fondamentali per la difesa area del Paese dai raid russi. “Le abbiamo date e continuiamo a farlo ma dobbiamo essere sicuri di averne abbastanza per noi”, ha dichiarato Trump.
Poche ore dopo la telefonata tra Putin e il presidente Usa, sulla capitale ucraina Kiev e non solo sono piovuti droni e missili russi. Numerosi gli edifici in fiamme nella capitale, oltre una decina le esplosioni che hanno interessato diversi quartier in uno sciame prima di droni Shahed/Geran e poi missili balistici che hanno colpito la città per sette ore consecutive.
Kyiv at this hour as Russians continue a 7 hour non-stop bombing of the city’s civilian population. pic.twitter.com/BproRCXxL3
— SPRAVDI — Stratcom Centre (@StratcomCentre) July 4, 2025
Quello di stanotte sull’Ucraina “è stato uno degli attacchi aerei su più vasta scala, deliberatamente massiccio e cinico. In totale sono stati lanciati 550″ droni, “fra cui almeno 330 ‘Shahed’ russo-iraniani, insieme a missili, anche balistici”, è stata la denuncia via social del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, sottolineando che “i primi allarmi di raid aerei nelle nostre città e regioni ieri hanno iniziato a suonare quasi contemporaneamente alle notizie dei media che parlavano di una telefonata fra il presidente Trump e Putin”, dunque “ancora una volta la Russia dimostra di non avere alcuna intenzione di porre fine alla guerra e al terrore“. “Tutto questo è la prova evidente che senza una pressione veramente su larga scala, la Russia non cambierà il suo comportamento stupido e distruttivo. Per ogni attacco di questo tipo contro le persone e la vita umana, la Russia deve subire sanzioni adeguate e altri colpi alla sua economia, alle sue entrate e alle sue infrastrutture. Questa è l’unica cosa che si può ottenere rapidamente per cambiare la situazione in meglio. E dipende dai nostri partner, in primo luogo gli Stati Uniti”, scrive Zelensky in un lungo post su X.
Secondo l’Aeronautica militare ucraina sono stati lanciati dalla Russia 539 droni di diverso tipo e 11 missili: la contraerea di Kiev è riuscita ad abbattere 268 droni e due missili. La risposta di Kiev non si è fatta attendere: secondo le forze di difesa aerea russe sono stati intercettati e distrutti 48 droni ucraini nelle regioni russe durante la notte: 26 sul territorio della regione di Rostov, 12 sul territorio della regione di Kursk, sei sul territorio della regione di Belgorod, tre sul territorio della regione di Orël e un drone sul territorio della regione di Lipetsk.