Le parole al Tg1

Paolo Borsellino, l’ex carabiniere collaboratore del magistrato: “Prima di morire era vicino ad arrestare il procuratore Giammanco”

Cronaca - di Redazione

30 Giugno 2025 alle 13:07

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Paolo Borsellino, l’ex carabiniere collaboratore del magistrato: “Prima di morire era vicino ad arrestare il procuratore Giammanco”

Sulla morte di Paolo Borsellino, il magistrato ucciso da Cosa Nostra nella strage di via D’Amelio del 1992 in cui persero la vita anche gli agenti della sua scorta, continuano ad emergere nuovi misteri e rivelazioni.

L’ultima arriva da un’intervista concessa al Tg1 da Carmelo Canale, ex ufficiale dei carabinieri e collaboratore storico di Borsellino, oggi in pensione.

AI microfoni del telegiornale Rai Canale rivela che l’allora procuratore aggiunto di Palermo “poco prima di morire aveva detto che era prossimo ad arrestare il procuratore Pietro Giammanco“, all’epoca a capo di Palermo, morto nel 2018, in quella Procura che Borsellino stesso definì “nido di vipere”.

Parlando dell’agenda rossa del magistrato, mai ritrovata, Canale afferma che con quanto c’era dentro “oggi avremmo visto e capito cosa scrisse Borsellino pochi giorni prima di morire”. L’ex carabiniere ha preparato una raccolta di appunti di Borsellino presi da un’altra agenda e presto li consegnerà alla commissione Antimafia.

Agenda rossa di Borsellino che nei giorni scorsi è stata al centro delle perquisizioni disposte dalla Procura di Caltanissetta in abitazioni riconducibili all’ex procuratore nisseno Giovanni Tinebra, morto 8 anni fa e responsabile delle prime indagini successive alla strage di via D’Amelio. Secondo gli inquirenti Tinebra sarebbe stato un massone, iscritto ad una loggia di Nicosia (dove era stato a lungo procuratore), ma soprattutto avrebbe ricevuto dall’allora capo della Squadra Mobile di Palermo Arnaldo La Barbera “la borsa in pelle e un’agenda appartenenti al giudice Borsellino”, come scritto su un appunto del 20 luglio 1992 (l’indomani della strage di via D’Amelio, ndr) firmato da Arnaldo La Barbera, rinvenuto negli archivi della Squadra Mobile di Palermo.

 

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Quella borsa che domenica è stata mostrata per la prima volta in tv proprio dal Tg1: l’oggetto era stato donato dalla famiglia Borsellino alla figlia di Carmelo Canale, Manuela. “Sono orgogliosa di poterla mostrare a tutti – le parole di Manuela Canale – è un simbolo che trasmette legalità e abnegazione per il lavoro e grande umanità”. Oggi la borsa sarà esposta a Montecitorio alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e della premier Giorgia Meloni.

di: Redazione - 30 Giugno 2025

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