Sanità
Pronto Soccorso: 115 in meno in 12 anni, il calo del 14% rispetto al 2011
I dati dell'Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università Cattolica. La Regione più colpita è la Lombardia, diminuiscono anche gli accessi
News - di Redazione Web

Chiudono i Pronto Soccorso in Italia: dagli 808 del 2011 ai 63 del 2023. Diminuiti anche gli accessi, passati a un tasso da 363 a 311 per mille abitanti. Aumentano intanto i medici specializzati in emergenza-urgenza che lavorano in ogni singola unità di assistenza: sono passati da 3,8 a 6,9 medici. È quanto emerge dallo studio dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari, Altems, dell’Università Cattolica di Roma elaborati a partire dai numeri della Ragioneria Generale di Stato e dell’Annuario Statistico del Servizio Sanitario Nazionale.
Secondo i dati la Regione più colpita dalla diminuzione dei presidi è la Lombardia, dove i pronto soccorso sono passati da 84 a 76 in 12 anni. A seguire Lazio, da 70 a 66. Stabile invece la Campania con 68 presidi. Il rapporto scrive di “una razionalizzazione, non di un depauperamento”, come emerge dal numero di medici di Emergenza Urgenza, passati da 3.033 nel 2011 a 4.748 nel 2023. Gli ingressi ai pronto soccorso, ogni mille abitanti, sono passati da 363 nel 2011 a 311 nel 2023. Il numero di accessi per ogni specialista è passato da una media di 18 del 2011 a 7 nel 2023.
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Sono dati che apparentemente contrastano con le situazioni che i cittadini affrontano nella vita reale: dalle lunghe attese presso i pronto soccorso affollati alle aggressioni che hanno portato il governo a legiferare in materia penale. Per i ricercatori lo studio “restituisce uno scenario che sembra contro-intuitivo rispetto ad una situazione di lunghe attese e pronto soccorso affollati. I dati parlano di infrastrutture ‘razionalizzate’ più che depauperate e di personale medico specializzato crescente a fronte di una riduzione degli accessi dei pazienti nei Pronto soccorso per 1.000 abitanti”. In sintesi, “la disponibilità di più medici per meno ingressi in pronto soccorso”.
Quello che spesso viene sottolineato nell’ambiente è la mancanza di un filtro tra quello che viene prima e dopo il pronto soccorso. E a incidere è anche la penuria di infermieri. Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto che introduce la figura dell’assistente infermiere che svolgerà “le proprie attività in collaborazione e integrazione con gli altri operatori”. Figura ribattezzata dal sindacato Nursing Up come “ibrida e surrogata”.