Violenza in corsia
Picchiata nel pronto soccorso di Castellammare, chi ha aggredito l’infermiera Anna Procida
L'uomo, dopo la denuncia e le indagini, è stato arrestato. L'aggressione è scattata perché la vittima gli avrebbe chiesto di liberare la sala emergenze e di accomodarsi in sala d'attesa. È stata colpita al volto con un pugno, presa per i capelli e scaraventata a terra
Cronaca - di Andrea Aversa
È stata picchiata solo perché ha svolto il suo lavoro. Il caso di Anna Procida infermiera presso l’ospedale di Castellammare di Stabia (in provincia di Napoli) ha di nuovo fatto balzare al centro delle cronache il tema delle aggressioni nei pronti soccorsi. Le sue fotografie, pubblicate successivamente alle azioni violente subite, sono diventate virali suscitando giustamente indignazione. Sangue dal naso, labbra gonfie e dente spezzato.
Chi è l’aggressore dell’infermiera Anna Procida
Anna Procida è stata colpita con un pugno al volto, presa per i capelli e scaraventata a terra. Il motivo? Ha semplicemente chiesto ai parenti di un paziente di lasciare l’area delle emergenze e di attendere il loro turno in sala d’attesa. Così il nipote dell’uomo ha sfogato tutta la sua rabbia, su di lei e sulla sorella Mariagrazia, anche lei di turno in quelle ore così caotiche e concitate. Dopo la denuncia sporta alle autorità e le dovute indagini, l’aggressore è stato individuato.
Chi è Anna Procida, l’infermiera aggredita nell’ospedale di Castellammare di Stabia
Una volta arrestato, è stato condotto in carcere. Secondo quanto riportato da La Repubblica, si tratta di Romeo Ferraiuolo, 39enne ultras della Juve Stabia con precedenti penali (per rapina e altri reati minori) e al momento sottoposto al Daspo. Ovvero al divieto di partecipare ad eventi sportivi a causa di altri eventi violenti di cui è stato protagonista in passato. Fondamentali per gli investigatori, il supporto delle testimonianza e dei filmati registrati dalle videocamere di sorveglianza del nosocomio.
Il post di Anna Procida su Facebook
“Ringrazio tutti per la vicinanza che mi state mostrando, ringrazio ogni persona che, condividendo anche solo un post sta diffondendo e condividendo lo schifo che ho vissuto io in prima persona. Sono STANCA, DISTRUTTA sia psicologicamente che fisicamente. Ho lasciato le mie figlie a casa ieri sera e stamattina due bambine così piccole hanno visto la loro mamma in condizioni pietose! Come glielo spieghi a due bambine che un UOMO grande il triplo della mamma l’ha aggredita con un cazzotto in pieno volto e con tutta la rabbia che poteva avere solo perché la mamma stava facendo semplicemente il suo lavoro. Io sono STANCA ma COMBATTERÒ con tutte le mie forze perché questo non si ripeta MAI PIÙ. Abbiamo bisogno di TUTELA!
Abbiamo bisogno di CONCRETEZZA, non di finto perbenismo e che si concluda tutto in una bolla come succede spesso. La cosa che più mi lascia turbata sono i commenti sotto i post del tipo” hanno fatto bene a picchiarli”… sono agghiaccianti…Sono una DONNA e un INFERMIERA non un eroe, ho semplicemente cercato di fare al meglio il mio lavoro e ne ho ricevuto un cazzotto in faccia. Io dico BASTA!“. Il caso ha riproposto il tema della sicurezza in corsia, vedremo se nei prossimi giorni cambierà qualcosa oppure no.