La visita a Washington

Perché la Juventus è stata ricevuta da Trump nello Studio Ovale alla Casa Bianca

Prima della gara d'esordio al Mondiale per club, vinta 5 a 0 contro l'Al-Ain, una delegazione ricevuta dal Presidente degli Stati Uniti. L'iniziativa di John Elkann. Nessun post sui social del club

News - di Redazione Web

19 Giugno 2025 alle 11:25

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President Donald Trump meets with members of the Juventus soccer club in the Oval Office of the White House, Wednesday, June 18, 2025, in Washington. (AP Photo/Alex Brandon)
President Donald Trump meets with members of the Juventus soccer club in the Oval Office of the White House, Wednesday, June 18, 2025, in Washington. (AP Photo/Alex Brandon)

Appuntamento storico per la Juventus che ieri è stata ricevuta presso lo Studio Ovale della Casa Bianca dal Presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Accompagnata dal presidente di Stellantis e amministratore delegato di Exor John Elkann e dal Presidente della Fifa Gianni Infantino, la squadra ha visitato l’ufficio del presidente prima della partita contro l’Al-Ain, squadra degli Emirati Arabi, nella prima gara del girone del Mondiale per Club in corso negli USA, vinta 5 a 0 dai bianconeri, a Washington.

Scrive Tuttosport, testata molto vicina e informata al mondo Juve, di un’iniziativa di John Elkann nel segno del nonno Gianni Agnelli, che la visita “è un colpo che non era tecnicamente riuscito neanche a suo nonno Gianni, che pure entrava e usciva dallo Studio Ovale con una certa disinvoltura. Ma, nell’estate del 1983, quando la Juventus andò a giocare qualche amichevole negli States, Ronald Reagan non era a Washington e la squadra venne ricevuta da George W. Bush, all’epoca suo vice, poi successivamente eletto”. La visita rappresenterebbe un ulteriore segno di avvicinamento al club di Elkann, che ha scelto personalmente Damien Comolli, nuovo direttore generale della Juventus.

Singolare in tutto questo il momento in cui Trump ha dovuto rispondere ai giornalisti alle domande su un coinvolgimento diretto degli Stati Uniti a sostegno di Israele contro l’Iran nella nuova fase della guerra in Medio Oriente. Circa 15 minuti sullo scenario di crisi più delicato e pericoloso del momento con alle spalle i bianconeri. Della delegazione facevano parte anche il Ceo Maurizio Scanavino, il general manager Comolli, l’allenatore Igor Tudor, l’ex calciatore oggi direttore delle strategie Giorgio Chiellini, i calciatori Manuel Locatelli, Timothy Weah, Weston McKennie, Federico Gatti, Dusan Vlahovic e Teun Koopmeiners.

Scrive The Athletic che qualche anno fa McKennie, statunitense, aveva criticato Trump durante il suo primo mandato. “Non penso che Trump sia l’uomo giusto per fare il presidente. Credo che non capisca la responsabilità che ha per l’intero Paese. Penso che sia ignorante. Non lo sostengo. Non credo che sia un uomo che mantiene la sua parola. Ai miei occhi, è anche razzista”, aveva detto dopo l’esplosione delle proteste per la morte dell’afroamericano George Floyd. Proprio a McKennie e Weah, altro statunitense, si è rivolto il Presidente americano: “Buona fortuna, spero che sarete i due migliori giocatori in campo”.

Gli Stati Uniti sono ormai un partner importante e stabile per il mondo Fiat, sempre più a partire dall’accordo con Chrysler nel 2014. Proprio dalla fusione tra i gruppi Fiat Chrysler Automobiles e PSA è nata nel 2021 Stellantis che negli Stati Uniti ha diversi stabilimenti. Singolare che la Juventus non abbia pubblicato alcun post sui suoi canali social sulla visita alla Casa Bianca.

19 Giugno 2025

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