Aveva 82 anni
È morto Sly dei Family Stone, addio al pioniere della musica funky ed R&B
A dare l'annuncio la famiglia in un lungo comunicato, da anni il musicista combatteva contro una grave broncopneumopatia cronica ostruttiva
Cultura - di Antonio Lamorte

Aveva appena finito la stesura della sceneggiatura della sua biografia, Sylvester Stewart, meglio noto in tutto il mondo come Sly, fondatore della leggendaria band funk Sly and the Family Stone. Aveva 82 anni, è stato innovatore e icona, capace di destreggiarsi e di innovare con il funk, il soul, l’R&B, il rock e la musica psichedelica, protagonista della musica pop. A dare l’annuncio della morte, dopo una lunga lotta contro la broncopneumopatia cronica ostruttiva, la famiglia in un lungo comunicato.
“È con profonda tristezza che annunciamo la scomparsa del nostro amato papà, Sly Stone degli Sly and the Family Stone”, si legge nella nota. “Dopo una lunga lotta contro la BPCO e altri problemi di salute preesistenti, Sly se n’è andato serenamente, circondato dai suoi tre figli, dal suo più caro amico e dalla sua famiglia allargata. Mentre piangiamo la sua assenza, troviamo conforto nella consapevolezza che la sua straordinaria eredità musicale continuerà a risuonare e a ispirare le generazioni future”.
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Sylvester Stewart era nato a Denton, in Texas, nel 1943. Con la famiglia si era trasferito che era ancora un bambino in California: lì Sly cominciò a cantare che che aveva soltanto quattro anni nel coro della chiesa. Ad affibbiargli quel soprannome un compagno di classe che scrisse male il suo nome. Con i fratelli fondò i Family Stone, band iconica di successi come Dance to the Music, Everyday People, Stand!, Family affair e Thank you (Falettinme be mice elf agin) che si sciolse negli anni ’80. Ancora oggi sono ricordati come il primo grande gruppo musicale che comprendeva sia persone dalla pelle bianca che nera, uomini e donne.
La famiglia ha ricordato Stewart come “una figura monumentale, un innovatore rivoluzionario e un vero pioniere che ha ridefinito il panorama della musica pop, funk e rock. Le sue canzoni iconiche hanno lasciato un segno indelebile nel mondo e la sua influenza rimane innegabile”. È morto a Los Angeles. La sceneggiatura che aveva appena finito di scrivere seguiva il memoir pubblicato nel 2024. “Esprimiamo la nostra più profonda gratitudine per l’amore e le preghiere dimostrate in questo momento difficile. Auguriamo pace e armonia a tutti coloro che sono stati toccati dalla vita di Sly e dalla sua musica iconica. Grazie di cuore per il vostro incrollabile supporto”.