I due colloqui
Putin, le telefonate a Trump e Papa Leone XIV sull’Ucraina: niente tregua e rappresaglia contro Kiev

Una doppia telefonata, prima a Papa Leone XIV e poi a Donald Trump, per ribadire il “no” russo alla tregua, la solita becera propaganda del Cremlino sul conflitto ma soprattutto l’intenzione di vendicare il doppio clamoroso buco dei sistemi difensivi, che hanno permesso in pochi giorni prima ai droni ucraini di colpire all’interno della Russia almeno due basi aeree, poi agli 007 di Kiev di attaccare per la terza volta dallo scoppiare della guerra il ponte di Kerch, collegamento chiave tra Russia e la Crimea occupata dal 2014.
La telefonata Putin-Trump
È Donald Trump a rivelare via X i messaggi arrivati da Vladimir Putin nel corso della telefonata tra i due leader, durata oltre un’ora.
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Ma ciò che emerge maggiormente è in realtà il tono del presidente Usa, che appare quasi conciliante rispetto alle presunte “ragioni” del suo omologo russo, un via libera all’esercito per scatenare l’inferno contro i “terroristi di Kiev” come vendetta per l’affronto subito nei giorni scorsi.
“Abbiamo discusso dell’attacco agli aerei russi da parte dell’Ucraina e di vari altri attacchi perpetrati da entrambe le parti. È stata una buona conversazione, ma non porterà alla pace immediata. Il presidente Putin ha affermato, con molta fermezza, che dovrà rispondere al recente attacco agli aeroporti”, scrive su X Trump, in un testo che non sembra sollevare obiezioni di fronte alle folli richieste e rivendicazioni di Vladimir Putin.
Non a caso dal Cremlino arrivano parole al miele, col consigliere presidenziale Yuri Ushakov che definisce il colloquio “positivo e produttivo”: Trump, secondo l’agenzia Ria Novosti, si sarebbe addirittura scusato col suo omologo assicurando di non esser a conoscenza dei piani ucraini di attacco in Russia.
Il colloquio tra Putin e Papa Leone
Prima della telefonata con Trump, Putin aveva avuto un colloquio con Papa Leone XIV, il primo dall’elezione del cardinale statunitense Robert Francis Prevost.
A differenza però della telefonata con Trump, col pontefice Usa Putin non ha trovato sponde. Se il leader russo ha “ribadito il suo interesse a raggiungere la pace con mezzi politici e diplomatici”, ma sottolineando che “è necessario eliminare le cause profonde della crisi”, come fatto filtrare dal Cremlino, con chiaro riferimento alle richieste di Mosca presenti nel “memorandum” presentato in Turchia, dal Vaticano c’è stato un chiaro ed evidente messaggio.
Il Papa di Chicago ha infatti lanciato “un appello affinché la Russia faccia un gesto che favorisca la pace”, auspicando che “i comuni valori cristiani possano essere una luce che aiuti a cercare la pace, difendere la vita e cercare un’autentica libertà religiosa”.