Il premier si dimette

Olanda, è crisi di governo: Wilders stacca la spina all’esecutivo di Dick Schoof, troppo “morbido” sui migranti

Esteri - di Carmine Di Niro

3 Giugno 2025 alle 11:32

Condividi l'articolo

Olanda, è crisi di governo: Wilders stacca la spina all’esecutivo di Dick Schoof, troppo “morbido” sui migranti

Non abbastanza duro sulle politiche migratorie per un esponente dell’estrema destra più oltranzista sul tema, trattato da anni con toni islamofobi e spesso apertamente razzisti. Per questo Geert Wilders, leader del Partito per la Libertà, ha ritirato il suo sostegno alla coalizione di governo nei Paesi Bassi.

Wilders secondo quanto riferisce l’agenzia olandese ANP lo ha annunciato agli altri leader di partito che fanno parte del governo guidato da Dick Schoof, l’ex Segretario generale presso il Ministero della giustizia e della sicurezza che ha assunto nel luglio scorso l’incarico di primo ministro a seguito di lunghi negoziati iniziati dopo le elezioni del novembre 2023 che avevano visto proprio il Partito per la Libertà di Wilders come movimento più votato.

Il governo Schoof poteva contare su una maggioranza di 86 seggi sui 150 della Camera bassa olandese: senza i 37 del partito di Wilders gliene restano solamente 51, inferiori alla maggioranza di 76.

Un epilogo che sembrava già segnato lunedì sera, dopo la riunione straordinario sulle politiche migratorie tenuta tra i leader della coalizione in cui Wilders aveva espresso il suo scetticismo sulla sopravvivenza dell’esecutivo, al potere da meno di un anno.

Wilders ha poi rincarato la dose sul proprio profilo X: “Nessuna firma per i nostri piani sull’asilo. Nessuna modifica all’accordo quadro. Il Pvv lascia la coalizione”.

Il riferimento è alle richieste fatte arrivare dal leader dell’estrema destra al governo, ovvero sottoscrivere un piano in 10 punti volto a ridurre drasticamente l’immigrazione, che comprendeva l’uso dell’esercito per sorvegliare i confini terrestri e respingere tutti i richiedenti asilo. Wilders aveva minacciato, come già lo scorso febbraio, salvo poi fare marcia indietro in quell’occasione, l’uscita del suo partito dalla coalizione di governo nel caso non fossero stati approvati i suoi disegni di legge.

Di fronte all’improvvisa crisi politica oggi si riunirà il Consiglio dei ministri per discutere come procedere dopo l’uscita del Pvv dalla maggioranza composta dai liberali dell’ex primo ministro Mark Rutte, il Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia (Vvd), i centristi del Nuovo Contratto Sociale (Nsc) e il Movimento Civico-Contadino (Bbb), populista vicino alla destra: i partiti di opposizione hanno invocato nuove elezioni nel minor tempo possibile.

Al termine della riunione straordinaria del Consiglio dei ministri all’Aja Schoof ha annunciato che andrà dal re Willem-Alexander per presentare le sue dimissioni. Se il sovrano le accetterà, come probabile, ci saranno elezioni anticipate che potrebbero tenersi a novembre. il governo Schoof in questo resterebbe in carica come dimissionario, con i ministri che si occuperanno solamente degli affari correnti.

3 Giugno 2025

Condividi l'articolo