Svolta nelle indagini

Omicidio del capo ultrà Inter Boiocchi, piovono confessioni: le ammissioni del mandante Ferdico e dell’esecutore Simoncini

Cronaca - di Redazione

27 Maggio 2025 alle 16:05

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Andrea Beretta, Vittorio Boiocchi e Marco Ferdico
Andrea Beretta, Vittorio Boiocchi e Marco Ferdico

C’è una svolta nelle indagini sull’omicidio di Vittorio Boiocchi, lo storico capo ultrà dell’Inter ammazzato a colpi di pistola la sera del 29 ottobre 2022, sotto la sua abitazione di Milano.

Interrogato lunedì dal pubblico ministero della Procura di Milano Paolo Storari e accompagnato dal suo avvocato difensore Mirko Perlino, uno dei presunti esecutori materiali dell’omicidio, Pietro Andrea Simoncini, ha confessato il delitto.

Viene così sostanzialmente confermata la ricostruzione fornita agli inquirenti da Andrea Beretta, l’ormai ex leader della Curva Nord interista diventato collaboratore di giustizia dopo esser arrestato per l’omicidio del rampollo della famiglia di ‘ndrangheta Antonio Bellocco (entrato a sua volta nel direttivo della Curva Nord), che aveva a sua volta ammesso di essere il mandate dell’uccisione di Boiocchi per contrasti nella gestione del “merchandising” e di altri business riferibili all’ambiente del mondo ultrà. A Beretta, successore di Boiocchi, pesava il ruolo che quest’ultimo voleva mantenere, una volta tornato libero dopo una lunga carcerazione.

Di fronte al pm Storari Simoncini, legato alla ‘ndrangheta, ha riferito nel suo verbale che era lui alla guida dello scooter che ha raggiunto Boiocchi sotto casa: a sparare sarebbe stato invece Daniel D’Alessandro, detto ‘Bellebuono’, bloccato in Bulgaria dagli investigatori e poi estradato in Italia. D’Alessandro aveva preferito invece non parlare, avvalendosi della facoltà di non rispondere, di fronte al gip Daniela Cardamone nell’interrogatorio del 12 maggio scorso.

La confessione di Simoncini segue gli arresti dello scorso 11 aprile, sei misure cautelari per coloro che per la Procura sono da considerare i mandanti, gli organizzatori e gli esecutori materiali dell’omicidio di Vittorio Boiocchi. Delitto che sarebbe stato commissionato dietro il pagamento di 50mila euro da Beretta, organizzato dall’ex “portavoce” della Curva Nord Marco Ferdico e dal padre di quest’ultimo Gianfranco, con altro ruolo chiave per Cristian Ferrario, che si sarebbe intestato lo scooter usato dagli esecutori.

Anche Ferdico, già in carcere da fine settembre nella maxi inchiesta milanese sulle due curve di San Siro, secondo quanto riferisce l’Ansa avrebbe confessato il suo ruolo e le sue responsabilità nell’omicidio di Boiocchi, sempre davanti al pm Storari.

Omicidio, quello di Boiocchi, che stando alle confessioni rese al pm Storari era pronto almeno due settimane prima del 29 ottobre 2022: il commando chiamato ad uccidere l’ex capo ultrà sarebbe dovuto intervenire già a metà di quel mese ma l’operazione saltò a causa di una perquisizione avvenuta il 14 ottobre 2022 a casa di Ferdico, all’epoca braccio destro di Beretta.

di: Redazione - 27 Maggio 2025

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