Doppia Curva
Ultrà Milano: altri sette arresti nel tifo organizzato di Inter e Milan, parcheggi e usura
Cinque in carcere, due ai domiciliari. Accuse a vario titolo di usura, estorsione, emissione di false fatture, in alcuni casi contestata anche la finalità mafiosa
Cronaca - di Redazione Web

Altre sette persone sono state arrestate nell’ambito dell’inchiesta sul tifo organizzato a Milano, quella che ha coinvolto sia la tifoseria dell’Inter che quella del Milan. Cinque sono finite in carcere, altre due ai domiciliari su ordine del gip di Milano Domenico Santoro. Al centro del filone dell’inchiesta “Doppia Curva” il business dei parcheggi allo stadio San Siro e le richieste usuraie con prestiti in denaro con interessi fino all’803%.
Accusati a vario titolo di usura, estorsione e emissione di false fatture, in alcuni casi contestata anche la finalità mafiosa, sono l’ultras interista Francesco Intagliata, 45 anni, (già in carcere, dallo scorso settembre), Filippo Monardo, 50 anni, Giuseppe Orecchio, 36 anni, Davide Scarfone, 39 anni, e Domenico Sità, 43 anni, in carcere mentre per Mauro Russo, 67 anni, e Carmelo Montalto, 49 anni, sono stati disposti gli arresti domiciliari. Russo in passato era stato socio in affari dell’ex difensore Paolo Maldini e dell’attaccante Christian Vieri: entrambi i calciatori sono comunque completamente estranei alle indagini.
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I reati contestati erano già emersi nelle indagini ma sono stati puntualizzati e approfonditi grazie alla collaborazione di Andrea Beretta, ex capo della curva Nord dell’Inter, già in carcere per l’omicidio di Antonio Bellocco, e altri accertamenti di natura economica e finanziaria. Poche settimane fa, a inizio aprile, sei persone erano state arrestate per l’omicidio dell’ex storico capo della tifoseria dell’Inter Vittorio Boiocchi, considerate mandanti, organizzatori ed esecutori materiali dell’agguato del 29 ottobre del 2022 nel quartiere Figino.
Secondo l’ordinanza, il clan della ‘ndrangheta dei Bellocco avrebbe prestato soldi – quasi 400mila euro in totale – a tassi usurari fino al 400% ad un imprenditore comasco, titolare di una società che si occupa di programmazione e trasmissioni televisive. Nelle indagini dei pm della Dda, condotte dal Nucleo di polizia economico e finanziaria della Gdf di Milano e dalla Squadra mobile milanese contestato anche l’utilizzo di una società per l’emissione di fatturazioni per operazioni inesistenti finalizzate all’evasione dell’Iva.