Il "divo internaizonale"
Chi è Michele Morrone: la polemica sugli attori italiani, l’intervista a Belve e le scuse, i film e “365 giorni”, Moara Sorio
L'attore che non si è "mai immaginato nel circoletto italiano" e che si considera secondo solo ad Alessandro Borghi. "Pregiudizi di artisti che fanno i finti inclusivi democratici, sinistroidi che dopo aver preso un David si sentono Dei scesi in terra e si concedono il lusso di fare della morale di sinistra non perché tengono al loro paese ma semplicemente perché fa figo fare l’attore impegnato nel sociale e nella politica"
Gossip - di Redazione Web

Prima le parole a Belve, quindi un post sui social, allora le scuse sui suoi canali. Si parla più di Michele Morrone che del Festival di Cannes in questi giorni tra social e media dedicati allo spettacolo e alla cultura. Hanno fatto molto discutere infatti le parole dell’attore pugliese alla trasmissione di Francesca Fagnani in cui si era lasciato andare a dichiarazioni piuttosto dure e controverse sul mondo dello spettacolo italiano e su alcuni colleghi che hanno sollevato un polverone ma anche grande attenzione mediatica sul personaggio.
Morrone da Bitonto, provincia di Bari, classe 1990, è attore e modello, seguito da quasi 16 milioni di persone su Instagram. È diventato molto famoso dopo aver interpretato il boss mafioso Massimo Torricelli nel film erotico polacco 365 giorni, distribuito dalla piattaforma streaming su Netflix. Aveva debuttato nel 2011 nella miniserie televisiva Come un delfino 2, in cui aveva recitato con Raoul Bova. Aveva partecipato nel 2016 anche allo show i Rai1 Ballando con le Stelle, si era classificato secondo. Primo ruolo da protagonista nel 2017 in Sirene, su Rai1. Era stato nel cast della serie tv Il Processo, aveva preso parte a due puntate de I Medici e protagonista del film Bar Giuseppe nel 2019. Fino alla trilogia softporno prodotto in Polonia di 365 giorni.
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Gli attacchi di Michele Morrone a Belve
L’attacco a tutto campo era partito dalla trasmissione, Morrone aveva detto: “Non mi sono mai immaginato nel circoletto italiano” e che “in Italia sono il figo che vuole fare l’attore. Non mi prendono a lavorare” perché “per essere riconosciuto come attore devi avere l’aria del poeta maledetto, che conosce i poeti, si fa le canne, sinistroidi che hanno la boiserie pure nel c**o. Io non sono così”. Non gli importa che 365 giorni sia considerato da molti come la versione trash di 50 Sfumature. “Questo film è diventato iconico perché nel cinema poche volte si vedono scene d’amore così intense”.
Frecciate ai colleghi italiani. “Diciamo che dal fare il film, a fare le televendite di notte… La verità è che i leoni non fanno a gara coi gatti”. L’unico più talentuoso di lui sarebbe “Alessandro Borghi e basta. Quasi tutti gli altri sono peggio di me”. L’attacco era continuato sui social. “È un pensiero che ho da tempo e credetemi, non sono il solo. Non mi sento parte di un cinema, quello italiano, che se la canta e se la suona da solo, pieno zeppo di pregiudizi nei confronti dei diversi, che se non hai studiato alla Silvio D’Amico o al Centro sperimentale non sei nessuno, se non la pensi con il cuore a sinistra sei solo un fascista, se non usi scarpe Clark e non dai l’idea di essere trasandato, non sei un vero attore. Avete rotto il ca***o!”.
E ancora: “Pregiudizi di artisti che fanno i finti inclusivi democratici, sinistroidi che dopo aver preso un David si sentono Dei scesi in terra e si concedono il lusso di fare della morale di sinistra non perché tengono al loro paese ma semplicemente perché fa figo fare l’attore impegnato nel sociale e nella politica. Tristi e finti poeti maledetti ubriachi, ma con lussuosi appartamenti e villini al mare. Tristi e finti poeti maledetti ubriachi di Rimbaud e Baudelaire, ma con lussuosi appartamenti e villini al mare (Rimbaud non c’aveva na lira). Siete più tristi delle vostre stesse idee”.
Gli attacchi e le scuse sui social
Riconoscibile negli attacchi all’attore Luca Marinelli, protagonista della serie tv M. Il figlio del secolo, ispirata al romanzo di Antonio Scurati sull’ascesa al potere di Benito Mussolini. ” Gente che ‘si sente male e ha sofferto’ per aver interpretato il ruolo del Duce, ma che, come per magia, si riprende molto bene da questo tumulto dopo aver incassato 1.5 milioni di euro. Patetici. Se davvero volete fare i rivoluzionari smettete di fare gli attori, lasciate stare il cinema e scendete in politica, candidatevi e provate veramente a cambiare qualcosa in questo paese, perché dei discorsetti post premiazione David di Donatello ci siamo rotti bellamente il ca**o”, aveva concluso firmandosi.
Infine la marcia indietro, dopo le polemiche, sempre attraverso i suoi canali social. “Quello che ho scritto oggi sui social è frutto di un disagio, mio e di moltissimi altri artisti, che viene dall’amore profondo che ho per il mio lavoro e dalla grande voglia di farlo nel mio paese. Solo questo. Chiedo scusa ad ogni modo per non avere usato le parole appropriate e per avere eventualmente offeso qualcuno”. A Belve, Morrone aveva parlato anche della sua vita sentimentale, della relazione di Moara Sorio, di esser diventato padre a 24 anni, di avere due figli che oggi vivono con le loro madri, ha parlato di una donna che per circa un anno e mezzo l’ha drogato di nascosto, in passato è stato sposato con la stilista libanese Rouba Saadeh mentre nel 2023 era stato coinvolto in una lite a Campomarino, in provincia di Taranto.