In Cisgiordania
Jenin, l’esercito israeliano spara a una delegazione diplomatica Ue: coinvolto anche il viceconsole italiano
Esteri - di Carmine Di Niro

Non bastava bombarda quotidianamente i civili nella Striscia di Gaza, ora l’IDF, le forze di difesa israeliane, attaccano “per errore” anche i diplomatici europei in Cisgiordania.
È accaduto mercoledì a Jenin, la città-campo profughi dove era in visita una folta delegazione diplomatica composta da composta da 25 ambasciatori e diplomatici europei e arabi, tra i quali quelli di Giordania, Marocco, Unione Europea, Portogallo, Cina, Austria, Brasile, Bulgaria, Turchia, Spagna, Lituania, Polonia, Russia, Giappone, Romania, Messico, Sri Lanka, Canada, India, Cile, Francia, Regno Unito e numerosi rappresentanti di altri Paesi, compreso il viceconsole italiano Alessandro Tutino.
Secondo quanto ricostruito dai media locali e poi confermato dalle stesse delegazioni, un’unità dell’IDF ha sparato colpi di avvertimento in aria durante la loro visita a Jenin, scatenando il panico. Il gruppo si stava avvicinando a un posto di blocco dell’esercito israeliano, che controlla militarmente diverse parti della Cisgiordania, e stava facendo delle riprese: in quel momento sono partiti gli spari dei militari israeliani.
WATCH: Israeli occupation forces open fire directly at an international delegation visiting Jenin refugee camp, currently under a tight Israeli military siege, which included over 25 EU and Arab ambassadors and diplomats. pic.twitter.com/g9ThTW1lmK
— Quds News Network (@QudsNen) May 21, 2025
L’esercito israeliano ha chiesto ufficialmente scusa per l’accaduto, con dei grossi “ma”. Un portavoce dell’IDF commentando quanto accaduto a Jenin ha infatti accusato la delegazione diplomatica di essersi “allontanata dal percorso previsto ed è giunta in un’area in cui non era autorizzata a trovarsi”, lì una unità dell’esercito “ha effettuato colpi di avvertimento. Non ci sono stati né danni né feriti”.
The Israeli army opens fire towards an international delegation visiting Jenin refugee camp, which has been under a tight Israeli military siege since January 19. The delegation includes EU and Arab ambassadors and diplomats. pic.twitter.com/YN6DrrMcwA
— Quds News Network (@QudsNen) May 21, 2025
Durissima la reazione dell’Anp, l’Autorità Nazionale Palestinese che governa la Cisgiordania: il suo ministero degli Esteri ricordando che i diplomatici erano a Jenin per svolgere “una missione ufficiale per osservare e valutare la situazione umanitaria e documentare le violazioni perpetrate dall’esercito israeliano contro il popolo palestinese”, parla di “atto deliberato e illecito” che “costituisce una palese e grave violazione del diritto internazionale”.
Segni di vita arrivano anche dal governo italiano, tramite il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Il nostro Paese, che solamente martedì aveva votato in Consiglio europeo dei ministri degli Esteri e della Difesa contro il piano per rivedere il trattato di associazione con Israele in vigore in Europa dal 2000, ha definito “le minacce contro i diplomatici sono inaccettabili”, le parole di Tajani.
Ho appena parlato con Alessandro Tutino il vice console d’Italia a Gerusalemme che sta bene e che era fra i diplomatici che sarebbero stati attaccati a colpi di arma da fuoco vicino al campo profughi di Jenin.Chiediamo al governo di Israele di chiarire immediatamente…
— Antonio Tajani (@Antonio_Tajani) May 21, 2025
“Ho appena parlato con Alessandro Tutino il vice console d’Italia a Gerusalemme che sta bene e che era tra i diplomatici che sarebbero stati attaccati a colpi di arma da fuoco vicino al campo profughi di Jenin. Chiediamo al governo d’Israele di chiarire immediatamente l’accaduto. Le minacce contro i diplomatici sono inaccettabili”, ha scritto Tajani su X. Il vicepremier ha anche annunciato di aver dato disposizione al segretario generale del Ministero degli Esteri di convocare l’ambasciatore israeliano a Roma per avere chiarimenti ufficiali su quanto accaduto a Jenin.