L'appello del Pontefice

Gaza, Papa Leone: “Situazione sempre più dolorosa, prezzo straziante pagato da bambini, anziani e malati”

Alla prima udienza generale dopo il bagno di folla a San Pietro. "Rinnovo il mio appello accorato a consentire l'ingresso di dignitosi aiuti umanitari e a porre fine alle ostilità". Aiuti bloccati da Israele

News - di Antonio Lamorte

21 Maggio 2025 alle 13:08

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COLLAGE DI FOTO DA LAPRESSE
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Appello di Papa Leone XIV per Gaza. “È sempre più preoccupante e dolorosa la situazione nella Striscia di Gaza. Rinnovo il mio appello accorato a consentire l’ingresso di dignitosi aiuti umanitari e a porre fine alle ostilità, il cui prezzo straziante è pagato dai bambini, dagli anziani, dalle persone malate”. Secondo il ministero della Sanità della Striscia controllato da Hamas sono oltre 53.500 le persone uccise dall’inizio della guerra scatenato dagli attacchi del gruppo terroristico del 7 ottobre 2023. Secondo uno studio della rivista medica Lancet i morti, a inizio gennaio, erano invece già tra 55mila e 78mila.

Il Pontefice ha tenuto la sua prima udienza generale in Piazza San Pietro. Robert Francis Prevost è arrivato in piazza a bordo della jeep bianca, ha fatto un giro in papamobile tra la folla salutando e benedicendo i fedeli. Ha focalizzato la sua meditazione sul tema “Il seminatore. Egli parlò loro di molte cose con parabole (Mt 13,3a)”. La catechesi è stata letta in italiano, in inglese e in spagnolo.

Arrivano a un mese dalla morte di Papa Francesco le parole del nuovo Pontefice, dopo che le posizioni di Bergoglio sulle operazioni di Israele nella Striscia avevano fatto molto discutere e creato degli attriti con la comunità ebraica. E arrivano dopo che l’Unione Europea ha compiuto un primo passo formale per prendere le distanze dalle operazioni di Tel Aviv. L’Alta Rappresentante dell’Unione per gli Affari Esteri, ovvero la carica di vertice della diplomazia dell’UE, Kaja Kallas ha annunciato che l’Unione “rivedrà” il trattato di associazione con Israele firmato nel 1995 e in vigore dal 2000 su relazioni politiche e commerciali.

La presa di posizione è arrivata dopo un voto a larga maggioranza nel Consiglio Europeo dei ministeri degli Esteri e della Difesa. La richiesta di revisione era arrivata dietro la richiesta di Paesi Bassi. È stata approvata da 17 Paesi sui 27 membri tra cui Francia, Belgio, Spagna, Svezia, Polonia, Romania, Irlanda e Austria. Stoccolma ha proposto anche sanzioni per alcuni ministri israeliani. È stata respinta da Paesi Germania, Italia, Ungheria e Croazia. Anche il Regno Unito ha annunciato la sospensione dei negoziati in corso per un nuovo accordo commerciale con Tel Aviv.

Perfino Donald Trump, Presidente degli Stati Uniti, finora mai critico verso Israele, la settimana scorsa aveva rilasciato delle dichiarazioni che sembravano segnalare un cambio di posizione o quantomeno di approccio allo scenario di guerra in Medio Oriente. “Stiamo guardando Gaza. E ce ne occuperemo. Molte persone stanno morendo di fame. Stanno succedendo molte cose brutte”. Il Presidente americano non aveva visitato Israele nel suo viaggio in Medio Oriente tra Emirati Arabi, Qatar e Arabia Saudita. Particolare non da poco, che aveva fatto molto discutere dopo l’incondizionato appoggio di Washington a Tel Aviv.

Israele lo scorso 18 marzo ha messo fine al cessate il fuoco sulla Striscia di Gaza che durava dal 19 gennaio. Il premier Benjamin Netanyahu ha annunciato una nuova offensiva di terra battezzata “Carri di Gedeone”. Ha annunciato anche la ripresa dell’ingresso di cibo e aiuti umanitari nella Striscia esprimendo esplicitamente la necessità di non inimicarsi la comunità internazionale. L’ONU ha fatto sapere che i circa 100 camion con cibo, medicine e materiale medico fatti entrare nella Striscia mercoledì sono bloccati appena dopo il confine dopo il varco di Kerem Shalom. Durante il cessate il fuoco entravano nella Striscia circa 600 camion di aiuti al giorno.

21 Maggio 2025

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