'The Spy' in Siria
Svelati e consegnati alla vedova i segreti di Eli Cohen, spia leggendaria d’Israele e del Mossad
Sono passati 60 anni da quando Cohen fu impiccato in piazza a Damasco, dopo essere stato arrestato e torturato. La sua storia è stata protagonista di una mini serie Netflix con Sacha Baron Cohen
Curiosità - di Redazione Web

A 60 anni esatti da quando Eli Cohen fu impiccato sulla piazza centrale di Damasco – era il 18 maggio 1965 – l’archivio segreto della Siria sulla leggendaria spia del Mossad è arrivato in Israele. Il premier Benyamin Netanyahu ha incontrato la vedova Nadia per mostrarle oggetti personali e il testamento che ha atteso per decenni. Le informazioni che Cohen riuscì a passare al suo Paese erano talmente preziose da consentire, tra l’altro, la vittoria nella Guerra dei Sei Giorni del 1967, quando ormai lui era stato scoperto e portato al patibolo. Israele, dopo la caduta di Assad, cerca di recuperare le spoglie di Cohen, ma intanto con un’operazione di alto livello di intelligence del Mossad e di un servizio alleato è riuscito a ottenere l’archivio con 2.500 documenti, fotografie e oggetti personali, la maggior parte dei quali viene resa pubblica per la prima volta.
Chi era Eli Cohen, spia leggendaria del Mossad
Materiali che furono raccolti dai servizi siriani dopo la cattura di Cohen nel gennaio 1965, e comprendono registrazioni audio e documentazione dai fascicoli di interrogatorio, lettere manoscritte alla sua famiglia, fotografie delle attività operative in Siria e oggetti prelevati dalla sua casa dopo l’arresto. Tra le carte è stata trovata la sentenza di morte. La vita e l’attività di spionaggio di Cohen in Siria, Paese acerrimo nemico di Israele, che gli valsero il titolo di eroe nazionale, oltre ad essere raccontata dai libri di storia, è stata adattata nella famosa serie Netflix ‘The Spy‘. Ma Cohen non era solo una spia, era riuscito a farsi rispettare dall’élite siriana. Coltivava legami di alto livello e manteneva contatti anche con Amin al-Hafez, l’allora presidente siriano. La sua vicinanza ai vertici gli consentiva di accedere a informazioni riservate inaccessibili a chiunque altro.
Il lavoro svolto in Siria per Israele è diventato una serie su Netflix
Uno dei successi di intelligence più significativi fu la raccolta di informazioni sul dispiegamento delle forze siriane sulle alture del Golan. L’agente sotto copertura riuscì a visitare i posti di blocco dei militari, fingendo di interessarsi alle loro condizioni di vita e suggerendo, amichevolmente, di piantare degli alberi vicino alle postazioni per offrire ombra ai soldati: proprio quegli alberi, tre anni dopo, furono utilizzati dall’Idf come punti di riferimento per gli attacchi durante la Guerra dei Sei Giorni. Fu scoperto nel 1965, quando l’intelligence di Hafez riuscì a localizzare le sue comunicazioni radio con Israele, messe in atto con attrezzature avanzate fornite dall’Unione Sovietica.
I segreti e gli oggetti personali di Eli Cohen, resi pubblici e restituiti alla vedova
Fu arrestato, interrogato e torturato, ma rimase in silenzio, rifiutandosi di rivelare qualsiasi dettaglio. La sua esecuzione scioccò Israele. Da allora la famiglia lotta per riportare i resti in patria. “Eli Cohen è una leggenda. Col passare del tempo si rivela essere stato il più grande agente dell’intelligence nella storia dello Stato di Israele. L’archivio portato in patria sarà fonte educativa per le future generazioni, e simboleggia il nostro impegno incessante a riportare in Israele tutti i nostri dispersi, prigionieri e rapiti“, ha dichiarato Benyamin Netanyahu.