Le comparazioni genetiche

Garlasco, per l’incidente probatorio sarà acquisito il Dna delle gemelle Cappa e degli amici di Stasi e Sempio

Cronaca - di Redazione

16 Maggio 2025 alle 15:11

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Garlasco, per l’incidente probatorio sarà acquisito il Dna delle gemelle Cappa e degli amici di Stasi e Sempio

Nel maxi incidente probatorio che dal prossimo 17 giugno analizzerà i reperti agli atti della nuova indagine sul delitto di Chiara Poggi, la 26enne uccisa nella villetta di famiglia a Garlasco il 13 agosto del 2007, omicidio per cui è stato condannato in via definitiva a 16 anni l’allora fidanzato Alberto Stasi, verranno effettuate comparazioni genetiche su un lungo elenco di persone al momento non indagate.

Nella lista di coloro che dovranno fornire il proprio Dna ci sono Stefania e Paola Cappa, le due cugine di Chiara Poggi, l’allora migliore amico di Alberto Stasi, Marco Panzarasa, che all’epoca del delitto aveva accesso al suo computer. Ma anche i tamponi di Alessandro Biasibetti, oggi diacono, di Roberto Freddi e Mattia Capra, amici dell’indagato Andrea Sempio e già sottoposti a perquisizione mercoledì 14 maggio, Marco Poggi, il fratello minore della vittima, e i carabinieri, medici e paramedici che il 13 agosto 2007 entrarono nella villetta di via Pascoli senza indossare i guanti.

Dna che servirà ad effettuare comparazioni genetiche che verranno effettuate dai consulenti Denise Albani e Domenico Marchigiani, entrambi in forza alla Polizia Scientifica: dovranno stabilire se il Dna trovato sotto le unghie della vittima sia utile e comparabile.

La gip Daniela Garlaschelli ha invece escluso analisi dattiloscopiche e dato ai due specialisti un termine di 90 giorni per depositare la loro consulenza.

Il procuratore aggiunto Stefano Civardi e le pm Valentina De Stefano e Giuliana Rizza hanno invece rinunciato ad acquisire il dna dei familiari di Chiara.

Non si sono fatte attendere le dichiarazioni dell’avvocato di Stasi, l’avvocato Antonio De Rensis, condannato in via definitiva per l’omicidio dell’allora fidanzata: “Oggi è una tappa importante ma ce ne saranno altre, anche d’indagine. Noi vogliamo osservare questa inchiesta ancora per molto tempo. L’ipotesi di una revisione in caso di novità per noi è al momento in secondo piano. Vedo che gli inquirenti hanno grande determinazione. Noi ci aspettiamo che questa indagine possa riscrivere questa storia”, ha detto entrando in Procura a Pavia.

Ben diverse invece le parole di Gian Luigi Tizzoni, legale della famiglia Poggi, da sempre convinta che la riapertura delle indagini sia nata seguendo “ipotesi stravaganti”. “Non mi sorprende per niente che le indagini siano arrivate a Tromello, quello che mi sorprende è che queste cose non venissero fatte prima. Ma bene che vengano fatte”, le dichiarazioni di Tizzoni riferendosi al ritrovamento mercoledì di un martello in un canale vicino alla casa della nonna delle gemelle Cappa.

Dello stesso avviso Davide Radaelli, consulente della famiglia Poggi, ha aggiunto: “Se a 18 anni di distanza siamo ancora di fronte a questa situazione, evidentemente qualcosa in più poteva essere fatto. Mi limito a quelli che sono gli elementi emersi nel processo di rinvio della Cassazione. Prendiamo atto di quanto viene evidenziato nella conclusione della perizia; per tutto quello che è avvenuto dopo, ci mettiamo a disposizione per collaborare con le indagini avviate dall’autorità giudiziaria”.

di: Redazione - 16 Maggio 2025

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