Si decide il primo giugno
Polonia, alle Presidenziali testa a testa tra l’europeista Trzaskowski e il “trumpiano” Nawrocki: decisivo il ballottaggio
Esteri - di Carmine Di Niro

Un testa a testa che si risolverà con il ballottaggio previsto domenica primo giugno. È l’esito del primo turno delle elezioni presidenziali in Polonia, un voto chiave per il governo europeista di Donald Tusk.
I due candidati più votati, come da previsioni della vigilia, sono stati Rafał Trzaskowski, espressione dell’ampia coalizione di governo che supporta Tusk, Coalizione Civica, e Karol Nawrocki, espressione del partito di estrema destra Diritto e Giustizia (PiS): il primo ha ottenuto il 31,2 per cento dei voti, Nawrocki poco meno del trenta per cento.
Terzo incomodo, ma i cui voto sembrano essere destinati a Nawrocki, è stato Sławomir Mentzen: il candidato di Confederazione, un partito con posizioni ancora più a destra di PiS, si è fermato al 15 per cento.
Il risultato di domenica è certamente sotto le attese per Trzaskowski e per il governo Tusk: il sindaco di Varsavia era primo nei sondaggi con un vantaggio significativamente più ampio nei confronti di Nawrocki. Il candidato di Coalizione Civica potrebbe aver pagato lo spostamento a destra delle sue posizioni, in particolare su immigrazione e sicurezza, oltre ai silenzi su questione sensibili per il mondo progressista che aveva sostenuto Tusk consentendogli di portare Coalizione Civica al governo, come aborto e sostegno alla comunità Lgbtq+.
Situazione di cui ha approfittato Nawrocki che, al contrario di Trzaskowski, era un candidato sostanzialmente sconosciuto al grande pubblico e con nessuna esperienza politica rilevante, visto il suo passato da storico: la sua è stata una campagna elettorale dai “toni trumpiani“.
Nel suo primo discorso post-voto, il candidato “governista” e sindaco di Varsavia ha ringraziato gli elettori per il sostegno: “Il primo giorno dopo la vittoria mi metterò subito al lavoro. Vi garantisco l’abolizione di questa medievale legge anti-aborto. Vi prometto una legge sulla lingua slesiana. Vi assicuro che la crisi della psichiatria sarà una delle mie priorità. E vi garantisco la piena deregolamentazione, la separazione tra Stato e Chiesa, l’abolizione del Fondo per la Chiesa”, ha dichiarato.
Ha poi invitato i cittadini a mobilitarsi in vista del ballottaggio: “Dobbiamo completare ciò che abbiamo iniziato nel 2023. Dobbiamo accelerare i cambiamenti. Farò in modo che si possa chiedere conto al PiS”.
Di parere opposto ovviamente Nawrocki, che ha duramente attaccato il governo Tusk: “Grazie ai milioni di polacchi che non hanno ceduto alla propaganda né al potere delle istituzioni controllate da Donald Tusk”. Quindi il suo appello al voto e il riferimento alla “simbolica” quanto lieve differenza nel voto del primo turno: “Lech Kaczyński perse il primo turno contro Tusk, per poi diventare il miglior presidente della Repubblica”, le sue parole.
Il ballottaggio diventa così un appuntamento cruciale per il futuro prossimo della Polonia: Coalizione Civica ha l’assoluta necessità di vincere le presidenziali per risolvere lo scontro istituzionale in corso nel Paese dopo la vittoria di Tusk alle elezioni dell’ottobre 2023. Da allora infatti le attività del suo governo sono pesantemente ostacolate dai veti del presidente uscente Andrzej Duda, esponente di Diritto e Giustizia, e di ampi settori della magistratura che rispondono sostanzialmente al partito di estrema destra che ha guidato il Paese in maniera semi-autoritaria dal 2015 al 2023.