Ma arrivano smentite
Trump-Netanyahu, gelo tra alleati: dopo la rottura su Iran e Houthi il presidente Usa pronto a riconoscere lo Stato di Palestina

Il riconoscimento dello Stato di Palestina, sancendo così una rottura clamorosa con Benjamin Netanyahu. Sarebbe questo, secondo fonti diplomatiche dei Paesi del Golfo persico citate del quotidiano israeliano Jerusalem Post, il grande annuncio che farà Donald Trump nel prossimo atteso viaggio in Arabia Saudita.
Secondo il quotidiano di Gerusalemme da giorni in realtà circolano voci sull’imminente annuncio da parte del presidente degli Stati Uniti, atteso nei prossimi giorni in Medio Oriente dove parteciperà anche al summit dei Paesi del Golfo ospitato dall’Arabia Saudita.
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Annuncio che sarebbe una svolta. “Il presidente Trump – affermano le fonti – farà una dichiarazione riguardo allo Stato della Palestina e il riconoscimento da parte dell’America, sottolineando come uno Stato della Palestina si stabilirà senza la presenza di Hamas”.
La fonte, aggiunge ancora il Jerusalem Post, spiega che “se un annuncio del riconoscimento americano dello Stato di Palestina ci sarà, sarà la dichiarazione più importante che cambierà l’equilibrio dei poteri in Medio Oriente”.
D’altra parte dopo un rapporto iniziale di grande sintonia tra Trump e Netanyahu, basti pensare all’uscita eclatante quanto imbarazzante sulla “Riviera di Gaza” nella Striscia e conseguente deportazione di due milioni di palestinesi, apprezzatissima dal governo di Bibi, tra le due amministrazioni col passare dei mesi è calato il gelo.
Gli episodi si sono susseguiti nel tempo: prima il possibile annuncio di un accordo sul nucleare con il regime iraniano, grande nemico di Israele nell’area che il governo Netanyahu avrebbe voluto colpire col supporto statunitense; quindi la tregua dichiarata da Trump con i ribelli sciiti Houthi in Yemen, finanziati e armati proprio da Teheran, senza coinvolgere Tel Aviv; ultimo l’annuncio dell’ambasciatore Usa in Israele Huckabee dell’esclusione di Israele dalla distribuzione del cibo nella Striscia di Gaza, delegando all’alleato solo la fornitura della “necessaria sicurezza militare”.
Ma è stato lo stesso ambasciatore Mike Huckabee successivamente a smentire indiscrezioni e retroscena sul possibile riconoscimento statunitense della Palestina. Huckabee l’ha definita “una sciocchezza“: “Il Jerusalem Post ha bisogno di fonti migliori di questa “fonte” non identificata. Mio nipote di 4 anni, Teddy, è più affidabile. E fidatevi di Teddy”, ha scritto il diplomatico su X. “Israele non ha un amico migliore del presidente degli Stati Uniti”, ha aggiunto ancora.