Il salvataggio in extremis
Ci sono volute 20 mail per salvarli
Un particolare cui si aggrappa chi, come chi scrive, si ostina a discernere il cuore e la forza di molti uomini della Guardia costiera dalla politica anti-migratoria sovrapposta dal Viminale al salvataggio della vita umana in mare.
Cronaca - di Ammiraglio Vittorio Alessandro

La Guardia Costiera ha condotto l’ultimo suo salvataggio nel canale di Sicilia in condizioni di estrema difficoltà, spendendo una perizia che poche organizzazioni del soccorso in mare posseggono in tutto il mondo.
L’instancabile cruscotto di Sergio Scandura per Radio Radicale ha incrociato la posizione delle unità di soccorso con le proibitive condizioni di mare registrate in quelle ore – dalle 20,30 alle 23,30 di martedì scorso – nell’area situata a circa 70 miglia a sud di Lampedusa: un inferno di raffiche di vento con picchi di 50 nodi e mare 6 dal quale le due motovedette accorse da Lampedusa hanno tratto in salvo 86 naufraghi (uno non ce l’ha fatta, per ipotermia).
Il barcone in legno era partito da Zuara in Libia per ritrovarsi, dopo qualche ora, proprio nel vortice di tempesta che un piccolo natante stracarico difficilmente riuscirebbe ad affrontare. Mentre partivano da Lampedusa due motovedette della classe 300 (tra le più agili e resistenti), il Centro di soccorso della Guardia costiera ha chiesto a due navi in transito (Aegeas e Oslo Carrier 2) di offrire ridosso al barcone in balia delle onde e, completate le quanto mai complicate operazioni di trasbordo, i naufraghi, tutti adulti bengalesi, sono stati infine sbarcati al molo Favaloro di Lampedusa.
La cronaca non avrebbe altro da aggiungere se non che l’intervento è avvenuto in acque libiche, come non accadeva dacché l’Italia ha affidato alle milizie locali le mansioni di inseguimento in mare e trattenimento dei migranti. Un particolare cui si aggrappa chi, come chi scrive, si ostina a discernere il cuore e la forza di molti uomini della Guardia costiera dalla politica anti-migratoria sovrapposta dal Viminale al salvataggio della vita umana in mare.