Il prossimo Pontefice
Chi sono i cardinali del Conclave: le nomine di Papa Francesco per un successore “progressista”

Nel Conclave che sarà chiamato a decidere il successore di Papa Francesco, il prossimo Pontefice che guiderà la Chiesa di Roma dopo i giorni di lutto per la scomparsa a 88 anni di Jorge Bergoglio, volendo fare una analisi squisitamente “politica” sono i “progressisti” la fazione maggioritaria.
Quando si riuniranno nella Cappella Sistina in Vaticano, tra i 135 cardinali che avranno diritto di voto quelli nominati da Papa Francesco saranno ben 108: tante infatti sono state le nomine durante i 12 anni di papato di Bergoglio.
Al Conclave, termine che deriva dal latino cum clave, cioè ‘(chiuso) con la chiave‘ o ‘sottochiave‘ che usualmente indica sia la sala in cui si riuniscono i cardinali della Chiesa cattolica per eleggere un nuovo Pontefice, sia la riunione vera e propria, possono partecipare al voto solo i cardinali che hanno una età inferiore agli 80 anni: si tratta di 135 esponenti de clero mondiale.
Un numero superior ea quello storicamente fissato a 120, che ha poi subito modifiche nel corso degli anni. Tra questi, come detto, ben 108 sono stati nominati da Francesco: dei rimanenti 27 invece, 22 sono stati indicati da Benedetto XVI e cinque da Giovanni Paolo II.
Nel 2005 il Conclave che elesse Benedetto XVI, al voto parteciparono 115 cardinali, ben 113 di questi erano stati nominati nel lungo papato di Giovanni Paolo II e solo due da Paolo VI, in carica fra il 1963 e il 1978: anche per una mera questione numerica dunque il teologo tedesco Joseph Ratzinger fu eletto Pontefice, sulla scia dell’ultraconservatorismo del suo predecessore Karol Wojtyla.
Ovviamente non si tratta di un automatismo ma allo stato esiste una buona possibilità che dal Conclave dei prossimi giorni uscirà un Pontefice dalla fazione più “progressista” della Chiesa, quella di Francesco a difesa degli ultimi.
Nei suoi 12 anni di papato Francesco ha nominato cardinali del cosiddetto Sud Globale, che è d’altronde la sua area di provenienza: si spiegano così le nomine di vescovi provenienti da Brasile, Algeria, Iran o Costa d’Avorio, o al contrario l’esclusione eccellente di arcidiocesi un tempo impossibili da “ignorare” come quelle di Milano, Venezia o Los Angeles.
Allo stato comunque nel Conclave gli europei continuano a rappresentare la maggioranza relativa essendo 54, ma i “grandi elettori” provenienti dall’Asia (24), dell’America Latina (22), dell’Africa (18) e dall’Oceania (4), saranno determinanti quanto i cardinali del Vecchio Continente e quelli dell’America del Nord (16).
La “longa manus” di Papa Francesco sul futuro della Chiesa è reso evidente anche da un altro dato riguardante i cardinali scelti in questi anni: l’età media di quelli nominati da Bergoglio è di 62 anni, dieci anni in meno rispetto a quella del Conclave.