Il disastro

Funivia del Faito, la strage per un cavo spezzato: le vittime, l’inchiesta della Procura e le ipotesi sull’incidente

Cronaca - di Redazione

18 Aprile 2025 alle 10:42

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Funivia del Faito, la strage per un cavo spezzato: le vittime, l’inchiesta della Procura e le ipotesi sull’incidente

Quattro morti e un ferito grave. È questo alla fine il bilancio del gravissimo incidente avvenuto nel pomeriggio di giovedì a Castellammare di Stabia, alla funivia che collega la città in provincia di Napoli col monte Faito.

Incidente che ha visto la procura di Torre Annunziata guidata da Nunzio Fragliasso aprire un fascicolo d’inchiesta contro ignoti con le ipotesi di reato di disastro colposo e omicidio plurimo colposo.

Secondo quanto emerso l’incidente si è verificato durante la corsa delle 14:40: in circa otto minuti l’impianto composto da due cabine che viaggiano in direzioni opposte permette ai viaggiatori di salire e scendere dal monte Faito, con la zona interessata nella giornata di ieri da maltempo.

Stando a prime ricostruzioni alle 14:46 è scattato l’allarme per guasto dell’impianto: secondo quanto riferito dai tecnici Eav, l’azienda regionale che gestisce la funivia, si sarebbe spezzato un cavo di trazione dell’impianto, aperto solamente sette giorni prima in occasione della stagione primaverile-estiva.

La cabina a valle si è bloccata a una ventina di metri di altezza e vicino alla base della funivia a Castellammare: a bordo c’erano 10 persone, un macchinista e nove passeggeri (una famiglia tedesca di cinque persone e due coppie di studenti in Erasmus, francesi e tedeschi), tutti fatti evacuare dai soccorritori tramite un verricello e gli imbraghi di sicurezza.

L’altra cabina, vicina invece alla stazione di arrivo, è precipitata schiantandosi al suolo. Circostanza emersa però solamente dopo diverse ore, quando l’Eav ha comunicato di non avere più notizie dal macchinista. Solamente alle 17:15 le forze dell’ordine hanno comunicato che la cabina era precipitata e che le persone a bordo erano morte.

All’interno della cabina erano presenti un macchinista e quattro turisti. Nell’incidente sono morti il macchinista Eav Carmine Parlato di 59 anni, da sette lavorava alla funivia del Faito, e tre dei quattro turisti a bordo: l’israeliana 25enne Janan Suliman e la britannica Margaret Elaine Winn, di 58. Il terzo morto è un uomo sempre di nazionalità britannica, ancora non identificato. La persona ferita, ricoverata all’Ospedale del Mare di Napoli in gravi condizioni, ha trent’anni ed è di nazionalità israeliana.

A chiarire cosa sia successo alla cabina, che era quasi giunta a destinazione, sarà l’inchiesta della Procura. Secondo le prime ipotesi quando il cavo di trazione si è spezzato il mezzo ha iniziato ad arretrare lungo il filo, col freno di emergenza che non si sarebbe azionato.

La cabina ha quindi acquisito sempre maggiore velocità, fino a precipitare e schiantarsi nel fitto bosco. È state rinvenuta dai soccorritori a metà del percorso, centinaia di metri più a valle rispetto al punto in cui si era bloccata per il guasto.

La Procura ha disposto il sequestro delle due stazioni, a monte e a valle, oltre che dei piloni, le due cabine, il cavo e anche un ufficio dove è custodita della documentazione di Eav.

Proprio dal’ente regionale il presidente Umberto De Gregorio tende ad escludere l’ipotesi di una relazione tra l’incidente e il maltempo: “Si ritiene che non ci sia alcuna connessione tra il cattivo tempo e il crollo della cabina. Non lo dico io, lo dicono i tecnici. C’è un sistema automatico. Quando il vento supera un certo livello, la funivia si blocca automaticamente”.

Quello di giovedì è il secondo grave incidente che coinvolge la funivia del Faito, impianto inaugurato nel 1952. Otto anni dopo, il 15 agosto 1960, una delle cabine si sganciò dalla fune all’altezza del primo pilone e cadde all’imbocco di una galleria della linea ferroviaria sottostante: 31 persone si salvarono, i morti furono quattro tra i quali un bambino di 9 anni.

di: Redazione - 18 Aprile 2025

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