Il controllo delle attività illecite
Morto il boss di camorra Luigi Cimmino, il suo clan egemone nel quartiere napoletano del Vomero
Detenuto da tempo, di recente aveva deciso di collaborare con la giustizia. Affetto da diabete e da un male incurabile, è deceduto mentre era ai domiciliari in una località protetta
Cronaca - di Redazione Web

È morto il boss pentito Luigi Cimmino, 64 anni, capoclan di camorra del quartiere Arenella, nella zona collinare del Vomero, a Napoli. Malato da tempo, Cimmino era detenuto agli arresti domiciliari in una località protetta. Dopo il suo ultimo arresto, nel 2022 aveva deciso di intraprendere il percorso di collaborazione con la giustizia. Il nome di Luigi Cimmino è stato legato anche all’omicidio dell’innocente Silvia Ruotolo, che morì a 39 anni, colpita da un proiettile vagante in un agguato consumato all’Arenella l’11 giugno del 1997 nell’ambito della faida tra i clan Cimmino-Caiazzo e Alfano.
Chi era il boss Luigi Cimmino
L’obiettivo del raid era Salvatore Raimondi, affiliato proprio al clan Cimmino. Secondo quanto riportato da Il Corriere del Mezzogiorno, Cimmino oltre ad essere affetto dal diabete era stato colpito da un male incurabile che lo ha consumato fino al decesso. Per quarant’anni, Cimmino è stato il capo al vertice della mala vita della zona collinare partenopea. Dopo una condanna a vent’anni, aveva deciso di pentirsi e di collaborare con la Procura napoletana allora coordinata dal pm Giovanni Melillo.
Come è morto il boss di camorra Luigi Cimmino
I principali affari illeciti gestiti dal clan Cimmino erano relativi agli appalti ospedalieri. Il boss, insieme ad altri sodalizi della criminalità organizzata locale, gestiva le mense, i parcheggi, le pulizie, i bar e indicava le ditte che dovevano occuparsi dei lavori di ristrutturazione.