La mozione in Parlamento

“Il governo riconosca lo stato di Palestina”, la sinistra trova l’unità su Gaza

Schlein: “Mozione è fatto politico rilevante, aperta a tutte le forze”. Nel documento 10 impegni per il governo, tra cui la condanna dei crimini di guerra di Israele, la promozione di iniziative per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi”

Esteri - di Umberto De Giovannangeli

16 Aprile 2025 alle 17:00

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Foto Mauro Scrobogna / LaPresse
Foto Mauro Scrobogna / LaPresse

Sulla Palestina il centrosinistra batte un colpo. Importante. Unitario. L’opposizione ha presentato ieri in conferenza stampa una mozione su Gaza, sottoscritta insieme da Pd, M5s e Avs.Il testo è aperto a tutte le forze politiche che vorranno sostenerlo”, ha annunciato la segretaria del Pd Elly Schlein. “La mozione è a disposizione di tutti, non dovrebbe esserci maggioranza contro opposizione su questo: stiamo parlando di diritti di donne, bambini, di un intero popolo”, ha aggiunto il leader M5s Giuseppe Conte.

“Un’iniziativa doverosa perché è necessario tenere accesi i riflettori di tutta la comunità politica italiana e internazionale. Quello che accade a Gaza è un crimine contro umanità. Non è un effetto collaterale di un’azione di guerra ma è un sistematico sterminio”, ha aggiunto il presidente del M5s. “Una mozione necessaria per accendere un faro di attenzione su Gaza che è ripiombata nel buio dell’indifferenza. Nessuna e nessuno di noi è disposto a tacere davanti alle immagini che vengono da Gaza. Questa mozione è un fatto politico rilevante”, rimarca Schlein, spiegando il senso dell’iniziativa. “Abbiamo ritenuto necessaria una risposta urgente e forte. Non è più tollerabile non agire. Presentiamo una mozione congiunta che sottoporremo ad altre forze e prevede 10 impegni a partire dal riconoscimento dello Stato di Palestina alla condanna sterminio per ciò che sta avvenendo”, le fa eco Angelo Bonelli (Avs) durante la conferenza stampa.

“Siamo di fronte a qualcosa che ormai ci ha rubato le parole, l’abbiamo detto molte volte. Anche produrre un atto parlamentare, che sia un’interrogazione, una mozione, è diventato molto difficile perché mentre lo scriviamo succede qualcosa che chiederebbe di scrivere altro e altro ancora. Mentre scrivevamo questa mozione, ancora scossi dall’ennesimo crimine di guerra, arrivava la notizia del bombardamento sull’ultimo ospedale di Gaza, l’ultimo ospedale funzionante, con i feriti costretti a fuggire nella notte sotto le bombe. Non è per noi soltanto l’occasione per gridare la nostra indignazione, ancora una volta, sempre necessaria. È anche l’occasione per dire al governo italiano, al Parlamento della Repubblica e a questo Paese che è arrivato il momento di cambiare passo, che non ne possiamo più delle parole di circostanza, del balbettio imbarazzato e tremebondo, di chi viene in aula a dire sempre la stessa cosa”, incalza il leader di Sinistra italiana Nicola Fratoianni. “A Gaza non c’è più niente, è rasa al suolo – ha aggiunto – la risposta del governo è sempre la stessa, ipocrita, noi con questa mozione chiediamo in modo molto fermo: riconoscete i confini palestinesi, fatelo ora, anche attraverso una iniziativa europea”.

La mozione congiuntasi articola in 11 punti, il primo dei quali impegna il governo italiano a riconoscere la Palestina quale Stato democratico e sovrano entro i confini del 1967 e con Gerusalemme quale capitale condivisa, che conviva in pace, sicurezza e prosperità accanto allo Stato di Israele, con la piena assunzione del reciproco impegno a garantire ai cittadini di vivere in sicurezza al riparo da ogni violenza e da atti di terrorismo, al fine di preservare nell’ambito del rilancio del Processo di Pace la prospettiva dei “due popoli, due Stati”; a promuovere – forte dell’impegno assunto nel 2014 dal Parlamento europeo – il riconoscimento dello Stato di Palestina da parte dell’Unione europea, nel rispetto del diritto alla sicurezza dello Stato di Israele; a sostenere, in tutte le sedi internazionali e multilaterali, ogni iniziativa volta a esigere il rispetto immediato del cessate il fuoco, la liberazione incondizionata degli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas, la protezione della popolazione civile di Gaza e la fine delle violenze nei territori palestinesi occupati, la fornitura di aiuti umanitari continui, rapidi, sicuri e senza restrizioni all’interno della Striscia, il rispetto della tregua in Libano scongiurando il rischio di futuri attacchi da parte di Hezbollah; il pieno rispetto del diritto internazionale umanitario.

Si chiede inoltre di sospendere urgentemente, ove in essere, le autorizzazioni di vendita di armi allo Stato di Israele concesse anteriormente alla dichiarazione dello stato di guerra dell’8 ottobre 2023, al fine di scongiurare che tali armamenti possano essere utilizzati per commettere gravi violazioni del diritto internazionale umanitario. Altri punti qualificanti della mozione, la liberazione degli ostaggi, la condanna dei crimini di guerra di Israele, il sostegno alla Corte penale internazionale.

16 Aprile 2025

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