Il riconoscimento
Schlein si muova, anche l’Italia riconosca lo stato di Palestina
La leader dem per il riconoscimento dello Stato di Palestina a livello europeo. Tajani: “Adesso non aiuta”
Esteri - di Umberto De Giovannangeli
Riconoscere lo Stato di Palestina, se non ora, quando? “Abbiamo visto che la Spagna e la Norvegia hanno proceduto al riconoscimento” dello Stato di Palestina, “sarebbe ora che lo facesse anche l’Italia. Noi insistiamo sul riconoscimento a livello di Unione europea perché possa aiutare il percorso di pace, un processo di pace in Medio Oriente che è più necessario che mai”.
Così la segretaria del Pd Elly Schlein a margine di un evento elettorale a Catania. “Chiediamo il cessate il fuoco da ottobre. C’è stato un altro attacco con corpi straziati e mutilati solo l’altro ieri a Rafah nonostante la corte internazionale di giustizia abbia già ordinato che si fermasse l’offensiva su Rafah. Noi torniamo a chiedere con forza un cessate il fuoco immediato, per fermare questo massacro di civili, per liberare tutti gli ostaggi israeliani ancora detenuti dai terroristi di Hamas, per portare tutti gli aiuti umanitari necessari e per far ripartire un percorso politico verso la soluzione dei ‘due popoli, due Stati’, ma uno esiste già: Israele ha il diritto di esistere senza gli attacchi terroristici, senza i missili. Il problema è che la comunità internazionale non ha mai pienamente riconosciuto l’altro Stato e anche i palestinesi hanno diritto pieno a vivere in pace e in sicurezza in un loro Stato. Quindi bene le notizie che arrivano dalla Spagna e la Norvegia, si muova anche l’Italia”, ha aggiunto.
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Di parere opposto è Antonio Tajani. «Riconoscere già adesso lo Stato di Palestina, come fa la Spagna, non aiuta a garantire stabilità in quell’area e non può essere strumento di propaganda elettorale: lo Stato palestinese deve essere riconosciuto in primis da Israele e deve a sua volta riconoscere Israele, ben diverso è riconoscere l’autorità palestinese e inviare aiuti come fa l’Italia con il programma Food for Gaza».
Così il titolare della Farnesina, intervenuto a Ping Pong su Rai Radio1. «A guerra finita siamo pronti a inviare i nostri militari per una missione Onu volta a favorire lo Stato palestinese. Di certo i continui attacchi di Hamas non aiutano a calmare le acque», ha aggiunto. Tajani. Intanto, niente riconoscimento. Netanyahu ringrazia.