La guerra commerciale

Dazi, Trump verso la marcia indietro anche sulle auto dopo i numeri shock sui costi in Usa: ma tira dritto su farmaci e chip

Economia - di Redazione

15 Aprile 2025 alle 12:36

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Dazi, Trump verso la marcia indietro anche sulle auto dopo i numeri shock sui costi in Usa: ma tira dritto su farmaci e chip

Un Donald Trump dai due volti, segno di una strategia ambivalente che per molti analisti statunitensi è in realtà il segno che il presidente non ha in effetti alcun piano: sui dazi il tycoon continua infatti una politica di annunci e smentite quotidiane.

Dopo aver corretto il tiro sulle esenzioni per i prodotti tech, con le tariffe prima annunciate e poi cancellate, ma solo temporaneamente, per il bene dei colossi del settore americano come Apple, Trump fa lo stesso con un altro grande settore colpito dalla sua guerra commerciale.

Parliamo dell’automotive, il mondo dell’auto a cui Trump aveva inflitto un 25 per cento di dazi. Anche qui l’introduzione delle tariffe è sospesa: “Sto valutando una soluzione che possa aiutare alcune case automobilistiche in questo senso”, le parole di Trump che sottolineano le ovvie difficoltà delle aziende dell’automotive Usa.

Non si tratta infatti solamente del “semplice” trasferimento della produzione dai Paesi asiatici (con la Cina colpita con dazi al 145 per cento) o dal vicino Messico (con dazi del 25%) agli Stati Uniti: il problema reale è creare da zero o quasi le catene di approvvigionamento, uno sforzo che potrebbe costare anni e miliardi di dollari di investimenti.

Lo stop è probabilmente dovuto ai numeri che sono arrivati alla Casa Bianca, i dossier sui costi a carico degli automobilisti statunitensi interessati all’acquisto di una vettura: secondo un dossier del Boston Consulting Group i costi per le case automobilistiche Usa potrebbero salire fino a 140 miliardi di dollari, da “scaricare” sul consumatore. Il costo di un motore, per esempio, potrebbe aumentare da un minimo del 27,5% a un massimo del 72,5% a seconda del Paese di provenienza; quello di una portiera fra il 7,5% e il 52,5%; quello di un sistema audio fra il 14,9% e l’83,9%.

Ma se sull’automotive si torna indietro, non accade lo stesso per altri settori. Dalla Casa Bianca Trump annuncia l’introduzione di dazi sui prodotti farmaceutici “in un futuro non distante, perché noi non produciamo più farmaci. Le compagnie sono in Irlanda e in molti altri posti, come la Cina, e tutto quello che devo fare io è mettere dazi”.

Lo stop temporaneo alle tariffe sui prodotti elettronici non ferma poi il tycoon dal voler colpire un altro settore simile: “La settimana prossima annuncerò quelli specifici per i semiconduttori”, dice ancora Trump, lasciando come sempre interdetti.

di: Redazione - 15 Aprile 2025

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