Il caso

Accusato di terrorismo e sbattuto in carcere, ma era solo un operaio…

Il Riesame ha deciso diversamente dal gip che aveva scritto di “ideologia intrisa di finalità violente” tanto da configurare un processo di autoradicalizzazione.

Cronaca - di Frank Cimini

11 Aprile 2025 alle 17:00

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Accusato di terrorismo e sbattuto in carcere, ma era solo un operaio…

La solita vecchia storia, un gigantesco processo alle intenzioni nel contrasto al terrorismo fondamentalista. Il Tribunale del Riesame di Brescia ha disposto la scarcerazione di Rachid Kerroua, l’operaio di 46 anni cittadino italiano di origini marocchine arrestato il 20 marzo scorso con l’accusa di essere un terrorista che progettava attentati. L’ordine di custodia cautelare in carcere era stato emesso dal gip di Perugia.

Aveva scaricato e conservato materiale di propaganda jihadista e su fonti aperte aveva ricercato manuali e istruzioni per fabbricare armi artigianali. “Numerosi” fogli manoscritti contenenti messaggi inneggianti al martirio e alla guerra santa erano stati poi sequestrati dalla polizia all’interno di una rimessa nella disponibilità dell’uomo. L’indagine, avviata nel novembre 2023, era stata condotta dal Centro operativo per la Sicurezza Cibernetica di Perugia e dalla D.I.G.O.S. di Brescia – Sezione Antiterrorismo, con il supporto della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione e del Servizio Centrale Polizia Postale e delle Comunicazioni. Le attività investigative sono partite dall’analisi di gruppi WhatsApp associati allo Stato Islamico, ai quali l’indagato aveva accesso tramite invito di altri membri.

“In attesa di leggere le motivazioni tra 45 giorni presumo che i giudici abbiano ritenuto insussistente il quadro indiziario – spiega l’avvocato difensore Giovanni Brunellinella discussione avevo sostenuto che il materiale trovato on line potesse configurare una eventuale radicalizzazione ma non fosse indice di auto addestramento e di comportamenti che potessero sfociare in un attentato”. Kerroua, da anni residente in Valsabbia, era accusato di “addestramento con finalità terroristiche”. Alla base delle esigenze cautelari il gip aveva posto la pericolosità, l’allarme sociale generato dal reato contestato e il rischio di reiterazione.
“Ho consultato quel materiale in rete, mi sono iscritto a quei gruppi per semplice curiosità, non sono un terrorista”, aveva detto l’operaio nell’interrogatorio spiegando di essere padre di cinque figli tutti studenti che dipendono economicamente da lui e che mai avrebbe fatto qualcosa che gli impedisse di continuare a provvedere ai suoi familiari.

Il Riesame ha deciso diversamente dal gip che aveva scritto di “ideologia intrisa di finalità violente” tanto da configurare un processo di autoradicalizzazione. Il sindaco di Barghe, dove vive Kerroua, si era detto molto sorpreso il giorno dell’arresto aggiungendo che l’uomo mai aveva dato problemi. Secondo l’avvocato Carla Ragna “non solo non è un integralista ma non è nemmeno un musulmano convinto che da anni ha la cittadinanza e ha sposato integralmente i nostri valori. Stiamo parlando di una persona curiosa di quanto accade nel mondo dalla Palestina alla Siria. Siamo in presenza di investigazioni suggestive”.

11 Aprile 2025

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