Lunedì nero

Borse mondiali crollano ancora per i dazi, tonfo in Asia e in Europa ma Trump tira dritto: “Americani non siate deboli”

Economia - di Redazione

7 Aprile 2025 alle 10:11

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President Donald Trump speaks during an event to announce new tariffs in the Rose Garden at the White House, Wednesday, April 2, 2025, in Washington. (AP Photo/Mark Schiefelbein)
President Donald Trump speaks during an event to announce new tariffs in the Rose Garden at the White House, Wednesday, April 2, 2025, in Washington. (AP Photo/Mark Schiefelbein)

Donald Trump continua a lodare la sua iniziativa, la guerra commerciale a suon di dazi contro tutto e tutti, i mercati invece continua a colare a picco.

È stata invece l’ennesima giornata disastrosa per le Borse asiatiche, la terza consecutiva dall’introduzione dei dazi da parte dell’amministrazione Usa. I mercati asiatici hanno avuto tra le più ampie perdite dalla crisi del 2008, quella dei mutui subprime che mandò in recessione l’economia globale: sono arrivate al 7 per cento per l’indice Nikkei, il principale del mercato giapponese; quasi al 12 per cento per l’Hang Seng, della borsa di Hong Kong; al 7 per cento alla borsa di Shanghai. A calare maggiormente i titoli finanziari, tecnologici e del comparto automobilistico.

Non va meglio alle Borse europee, che hanno aperto tutte in rosso. A Milano l’apertura è stata con un perentorio -7 per cento, in Germania si è toccato il dieci per cento, a Parigi il sette: giornata che è proseguita con un lieve recupero che spinto Piazza Affari a chiudere con un comunque negativo -5,3 per cento. La Borsa peggiore in Europa è stata quella di Madrid, che ha chiuso con un ribasso del 5,1%, seguita da Parigi e Amsterdam in calo del 4,7%: Londra ha ceduto invece il 4,4% finale, mentre Francoforte ha perso il 4%.

Da Washington però si tira dritto. Domenica sera Trump ha definito i dazi una “medicina” necessaria a risolvere la dipendenza degli Stati Uniti dall’estero, parole che sembrano stroncare l’ipotesi di una amministrazione Usa disposta a trattare con i vecchi alleati.

Allo stesso tempo il tycoon, che ha trascorso gli ultimi giorni giocando a golf in Florida mentre l’economia globale andava impazzendo, ha riferito di aver parlato con i dirigenti delle principali aziende tecnologiche e con leader provenienti da tutto il mondo nel fine settimana. “Ho parlato con molti europei, asiatici e persone da tutto il mondo. Stanno morendo dalla voglia di raggiungere un accordo”, ha spiegato, senza però specificare di quali Paesi.

Dazi che Trump, tra post sul suo social Truth e in dichiarazioni rilasciate ai giornalisti al suo seguito sull’Air Force One ha anche definito “meravigliosi”. E in ogni caso, come già ribadito in passato su altri dossier, la colpa di eventuali problemi, in realtà già chiaramente in corso per l’economia americana, è del “sonnolento” Joe Biden.

Per Trump infatti “il surplus” commerciale gli altri Paesi “è cresciuto durante la presidenza del sonnolento Joe Biden. Lo invertiremo e lo invertiremo velocemente”. Perché già “ora stanno portando decine di miliardi di dollari negli Stati Uniti. Sono già in vigore e sono una cosa meravigliosa da vedere. Un giorno la gente si renderà conto che i dazi, per gli Stati Uniti d’America, sono una cosa meravigliosa!”.

Ma soprattutto il presidente nega categoricamente la formula “zero dazi per l’Europa” promossa da Elon Musk, anche durante il congresso di Firenze della Lega. Perché “l’Europa ha fatto una fortuna con noi. L’Europa ci ha trattato molto molto male. Ma stanno venendo al tavolo. Vogliono parlare, ma non si parla se non ci pagano un sacco di soldi su base annuale“.

Tesi rilanciata lunedì dal tycoon, che via Truth si rivolge direttamente agli americani, verosimilmente costretti nei prossimi mesi a sforzi economici enormi per sostenere il folle piano del presidente: “Gli Stati Uniti hanno la possibilità di fare qualcosa che avrebbe dovuto essere fatto DECENNI FA. Non siate deboli! Non siate stupidi! Non andate nel panico! Siate forti, coraggiosi e pazienti e la GRANDEZZA sarà il risultato”, l’ardita tesi di Trump.

di: Redazione - 7 Aprile 2025

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