Primo grado del processo

Marco Toffaloni, condannato a 30 anni per la strage di Piazza della Loggia: “Mise lui la bomba”

Non aveva ancora 17 anni, quel 28 maggio 1974 quando la bomba alla manifestazione sindacale antifascista uccise 8 persone e ne ferì 104. Oggi è cittadino svizzero, ha cambiato nome, mai presente al processo

Cronaca - di Redazione Web

4 Aprile 2025 alle 11:47

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Foto LaPresse – Spada 02 giugno 2022 Brescia (Bs) – Italia Cronaca Celebrazioni del Festa della Repubblica in Piazza Loggia Nella foto: un momento della giornata
Foto LaPresse – Spada 02 giugno 2022 Brescia (Bs) – Italia Cronaca Celebrazioni del Festa della Repubblica in Piazza Loggia Nella foto: un momento della giornata

Condannato a trent’anni di carcere Marco Toffaloni: è stato condannato in primo grado di giudizio come esecutore materiale della strage di Piazza della Loggia. La sentenza, a 51 anni dall’attentato di Brescia, per la prima volta ha stabilito gli esecutori materiali della strage, della quale invece erano stati condannati i mandanti. La Svizzera, dove vive Toffaloni e per la quale il reato è prescritto, già lo scorso ottobre aveva negato il trasferimento a Brescia per il processo.

Toffaloni, veronese, ha 67 anni. All’epoca dell’attentato che il 28 maggio del 1974 uccise otto persone e ne ferì 104 a Brescia, ne aveva 16. La bomba esplose in un cestino della spazzatura in strada mentre era in corso una manifestazione antifascista organizzata dai sindacati. Condannati all’ergastolo come ideatori del massacro, Carlo Maria Maggi, medico fascista dell’organizzazione eversiva Ordine Nuovo morto nel 2018, e Maurizio Tramonte, ex informatore dei servizi segreti ancora detenuto. Toffaloni è stato accusato di aver messo lui la bomba nel cestino.

“Dove ha atteso la sentenza? Non lo so. Aspettiamo di leggere le motivazioni poi vedremo come muoverci”, ha commentato all’ANSA l’avvocato Marco Gallina. Toffaloni, cittadino svizzero dagli anni ’90, ha cambiato nome e non si è mai presentato in tribunale per il processo. A processo nel tribunale ordinario al momento c’è anche Roberto Zorzi, all’epoca della strage 20enne, oggi titolare di un allevamento di cani dobermann nello stato di Washington, Stati Uniti, chiamato “Del Littorio“. Il processo riprenderà lunedì.

Le motivazioni della sentenza di primo grado di condanna a Toffaloni saranno rese note in futuro. Il fascicolo su Toffaloni era stato aperto nel 2011 dopo le dichiarazioni di un collaboratore di Giustizia che riferì agli investigatori le confidenze dello stesso Toffaloni. Altro elemento, una fotografia scattata pochi momenti dopo lo scoppio in cui compariva anche una persona con le sembianze di Toffaloni.

“Questa condanna di Toffaloni certifica soprattutto che tutti sapevano tre giorni dopo la strage. E aspettare 50 anni per arrivare alla verità è davvero una cosa che mi sconvolge”, ha dichiarato dopo la sentenza Manlio Milani, presidente di Casa della Memoria di Brescia, che in piazza della Loggia perse la moglie Livia Bottardi. “È giusto che ci sia stata questa sentenza così come è giusto che i magistrati siano andati avanti a fare il lavoro mentre è ingiusto che la magistratura sia messa sotto attacco in questo momento”.

4 Aprile 2025

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