L’assemblea sinodale della Cei

Donne, gay e abusi: al sinodo è rivolta contro i vertici

Il testo della dirigenza è stato bocciato. “Abbiamo lavorato 4 anni sull’accoglienza alle persone Lgbt e ruolo delle donne, ma c’erano solo riferimenti vaghi”

Cronaca - di Fabrizio Mastrofini

4 Aprile 2025 alle 15:30

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Donne, gay e abusi: al sinodo è rivolta contro i vertici

Bocciato. Un fatto inedito per la Chiesa in Italia. La base dell’assemblea sinodale della Cei, svoltasi in Vaticano con mille delegati, ha sonoramente bocciato il testo presentato dalla dirigenza e dunque viene tutto rinviato all’assemblea del 25 ottobre. “In queste giornate assembleari sono emerse sottolineature, esperienze, criticità”, dice mons. Erio Castellucci che ha guidato i lavori. Sottolinea che “le moltissime proposte di emendamento avanzate dai 28 gruppi richiedono un ripensamento globale del testo e non solo l’aggiustamento di alcune sue parti”. Tra le questioni ritenute prioritarie dalla base “l’accompagnamento delle persone in situazioni affettive particolari” e la “responsabilità ecclesiale e pastorale delle donne”. In un messaggio al Papa la presidenza dei vescovi rileva che c’è stata “una discussione aperta”, ribadendo che in ogni caso “la Chiesa non è un Parlamento”.

“Abbiamo vissuto giorni di discussione aperta e di studio approfondito delle Proposizioni, elaborate nel corso degli ultimi mesi: si tratta del risultato del lavoro delle Diocesi italiane, che si sono messe in gioco per rinnovarsi”. “Oggi possiamo dire che già questo processo è stato una palestra di sinodalità – si legge nel messaggio della Cei al Papa -, che ci ha insegnato uno stile da mantenere anche in futuro”. I vescovi proseguono: “Abbiamo assunto decisioni importanti, che sono emerse dall’ascolto obbediente dello Spirito e dal dialogo franco tra di noi. La Chiesa non è un parlamento, ma una comunità di fratelli riuniti nell’unica fede nel Signore, Crocifisso e Risorto: ciascuno ha portato e ha proposto quindi il suo bagaglio di fede, speranza e carità”. Quindi la Cei informa papa Francesco sull’esito dell’assemblea che non era quello preventivato: “Le riflessioni che sono scaturite confluiranno nel testo che verrà votato il 25 ottobre in occasione della prossima Assemblea sinodale. Pensiamo che questo dinamismo rappresenti pienamente la sinodalità, in quanto vede tutti i ministeri ecclesiali procedere insieme, ciascuno con le proprie competenze e in armonia”.

Al di là dei tentativi di limitare i danni, la bocciatura del testo preparato – un elenco di blande e generiche dichiarazioni di intenti – fa capire la portata del distacco tra vertici e base. Fin dall’inizio dei lavori, il 31 marzo, si era capita la mancanza di sintonia tra comitato preparatorio e delegati. Da notare che il testo delle proposizioni da discutere non è mai circolato ufficialmente. Ma in realtà da molti delegati è stato fatto conoscere all’esterno. Una mancanza di trasparenza che ha creato molti malumori. E anche Avvenire, il quotidiano della Cei, non ha potuto fare a meno di notare che la piega dei lavori non andava nella direzione sperata. Da parte sua mons. Castellucci ha cercato di spiegare che dietro la bocciatura ci sono certamente difficoltà di sintesi e di comunicazione ed ha ringraziato tutta l’assemblea perché anche un no, è segno di una Chiesa viva e vitale. Ma certo è la prima volta da anni che i vescovi sono a contatto con la “base” ecclesiale. E questo è il risultato.

4 Aprile 2025

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