Il Sinodo verso la chiusura

Diaconato femminile, la questione resta aperta

Ricordando il suo intervento nell’aula del Sinodo, il cardinale Petrocchi ha precisato che quando ha affermato che per il papa «non è matura» una decisione sul diaconato, ciò non vuol dire chiudere la questione.

Editoriali - di Fabrizio Mastrofini

27 Ottobre 2024 alle 17:52

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AP Photo/Andrew Medichini – Associated Press/LaPresse
AP Photo/Andrew Medichini – Associated Press/LaPresse

Il Sinodo sulla sinodalità chiude i battenti e si vedrà nelle prossime settimane in che modo papa Francesco deciderà in merito al futuro. Ma intanto resta aperta almeno una questione: il diaconato femminile in particolare e in generale in che modo valorizzare in modo più pieno il ruolo delle donne. Due giorni fa è stato lo stesso cardinale Fernandez, prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, ad incontrare un foltissimo gruppo di delegati al Sinodo, dopo i malumori della settimana scorsa quando la presenza di due officiali del Dicastero era stata interpretata come una scarsa considerazione del cardinale verso il Sinodo stesso.

Questa volta, secondo il resoconto ufficiale di Vatican News, il cardinale Fernandez ha detto che sul tema specifico del diaconato la commissione guidata dal cardinale Petrocchi riprenderà il suo lavoro con più forza ascoltando le proposte dell’assemblea sinodale e le altre dal mondo: è possibile inviare proposte e sussidi attraverso la Segreteria del Sinodo. Ricordando il suo intervento nell’aula del Sinodo, il cardinale ha precisato che quando ha affermato che per il papa «non è matura» una decisione sul diaconato, ciò non vuol dire chiudere la questione. Piuttosto è necessario continuare a studiare, dato che le conclusioni dei lavori della commissione non sono univoci e ci sono storici secondo i quali in passato ci sono stati casi di donne ordinate diaconesse, altri storici secondo i quali invece si sarebbe trattato di una benedizione e non di una vera ordinazione.

Secondo il teologo Andrea Grillo, docente al S. Anselmo, il nodo di fondo è la cosiddetta “riserva maschile” cioè l’idea teologica, consolidata nella prassi, che Gesù ha voluto solo uomini con sé e dunque l’ordinazione è riservata soltanto a loro. Forse, argomenta Grillo da molti mesi, “la caduta della riserva maschile sul diaconato potrebbe riaprire anche la teologia e la pastorale a nuove possibilità”. E – aggiunge – “per avere una qualsiasi autorità di ‘guida’ nella Chiesa oggi occorre essere ministri ordinati. Questo è il dato giuridico attuale, che non ci possiamo nascondere. Nessuna giurisdizione si dà senza ordine”. Come, e quando, si potrà cambiare? Il tema è complesso, gli esempi storici di donne-diacono non sono univoci. Ma sono tante le voci – espresse anche in libri sul tema – che chiedono una revisione della “riserva maschile”, anche alla luce delle esperienze di quella parte rilevante di mondo protestante che ammette da molti anni l’ordinazione femminile.

27 Ottobre 2024

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